L’assessore Bisesti: «Sì alla stabilizzazione del sostegno e all’ora di etica a scuola»
Bilancio di fine anno scolastico per l’assessore provinciale fra record di stabilizzazioni e la critica (in chiave federalista) al Pnrr
TRENTO. L'assessore provinciale all'istruzione Mirko Bisesti fa il punto sull'anno scolastico che si sta concludendo rispondendo anche alle principali criticità sollevate negli ultimi mesi. Si parte dagli edifici scolastici: Bisesti ha sottolineato l'impegno della giunta che nell'edilizia scolastica "ha investito centinaia di milioni" di euro e critica il Pnrr per essere troppo "centralista", non attento alle specifiche locali.
Si passa poi al rinnovo dei contratti per i lavoratori della scuola: per Bisesti le risorse economiche ci sono, mancano solo pochi dettagli nel negoziato e l'obiettivo è di concludere le contrattazioni in tempi brevi. Sottolinea l'importanza del contrasto al precariato del personale scolastico e promette il recepimento della norma "Milleproroghe" nazionale che consente l'assunzione di un numero consistente (migliaia a livello nazionale) di docenti specializzati nel sostegno.
Controbatte alle critiche di chi giudica insufficiente la riduzione del numero di alunni per classe da 25 a 24 unità, definendola un "passo non risolutivo, ma che va nella direzione giusta". Si dichiara favorevole all'introduzione di un'offerta didattica alternativa alla religione cattolica per gli studenti che non se ne avvalgono, purché sia ben strutturata e non metta in discussione il valore dell'insegnamento della religione, di cui si dice convinto sostenitore.
E sul prossimo anno, quello che precede le elezioni provinciali, indica la sua prossima missione: introdurre meccanismi che valorizzino il merito degli insegnanti.
Assessore, partiamo dall'edilizia scolastica. Ci sono stati episodi come il crollo del controsoffitto all'Itt Buonarroti e resta irrisolta la vicenda del "Pertini", dove gli studenti fanno lezione nelle classi-container dal 2017. Quali misure sono attivate per monitorare le possibili criticità e risolvere i problemi esistenti?
L'attenzione è sempre alta, abbiamo destinato al piano di edilizia scolastica diverse centinaia di milioni di euro, sono investimenti importanti. Per dare un giudizio sulla situazione dell'edilizia scolastica in Trentino, basta fare un paragone con le altre regioni, anche quelle vicine. Non è solo merito nostro, è un lavoro fatto nel corso degli anni dalle diverse amministrazioni.
Sono stato a Cles per l'avvio dei lavori per la nuova scuola, attesa da molti anni. I lavori vanno avanti, ma il problema è nei tempi burocratici, che spesso sono più lunghi dei tempi di completamento dei lavori stessi.
Con i fondi europei del Pnrr sarà possibile una riqualificazione complessiva del patrimonio scolastico?
I fondi del Pnrr sono rivolti principalmente alle scuole per l'infanzia, ma io avrei preferito che le decisioni su dove investire queste risorse fossero demandate alle realtà locali e non calate dall'alto. Sono le realtà locali a conoscere bene le esigenze del territorio, sanno dove è necessario investire. Questa è la mia critica al Pnrr, io per sensibilità sono "federalista".
Veniamo al contratto del personale scolastico. I sindacati sostengono che nonostante le trattative sia ancora tutto da definire e si domandano se ci sia un problema di risorse stanziate. Qual è la sua risposta?
Non è assolutamente un problema di risorse. Le risorse sono state stanziate e sono importanti. Il lavoro ai nuovi contratti sta andando avanti e ormai ci siamo, mancano solo dei dettagli nel negoziato. L'impegno della giunta è quello di arrivare ad un contratto in tempi brevi.
I sindacati premono per una nuova tornata di stabilizzazioni e si domandano perché sia ferma la norma sul concorso riservato ai docenti precari con più di 36 mesi di servizio. Prevede nuove stabilizzazioni?
Nel corso degli ultimi anni non abbiamo mai smesso di fare concorsi, nonostante la pandemia. Mi vanto di aver portato a termine il numero record di stabilizzazioni. Superare il precariato lavorativo è fondamentale per assicurare una più alta qualità di vita ai lavoratori.
A febbraio il Senato ha approvato con il "Milleproroghe" una norma che consentirà l'assunzione di migliaia di docenti di sostegno a livello nazionale. La legge provinciale che recepisce la norma nazionale ancora non c'è, prevede novità?
L'emendamento alla norma provinciale che punta alla stabilizzazione del sostegno è già stato calendarizzato in aula, con l'obiettivo di recepire la norma nazionale. Fa parte del nostro impegno per garantire la stabilizzazione a chi lavora nel sostegno.
La riduzione del numero di studenti per classe era un tema presente nel vostro programma elettorale. Ha dato il via ad una riduzione da 25 a 24 alunni per classe e c'è chi la giudica insufficiente. Come risponde a questa obiezione?
Intanto noi l'abbiamo fatto. Sarà pure un piccolo passo, sarà pure "troppo poco", ma prima di noi questa riduzione non era stata fatta. Non è un passo risolutivo, ma dato l'attuale congiuntura economica, è un passo nella direzione giusta. Non bisogna poi dimenticare il problema denatalità. Ci sono sempre meno bambini e la necessità di classi si riduce con la riduzione dei numeri degli scolari. Noi siamo riusciti a ridurre il numero di alunni per classe senza ridurre il numero di docenti, senza toccare i posti di lavoro.
A febbraio il consiglio provinciale aveva dato il via all'unanimità alla mozione di Ugo Rossi che prevede l'attivazione di un'ora di "etica" da proporre agli studenti che non si avvalgono dell'ora di religione cattolica e che sono lasciati a "pascolare" per i corridoi. Che ne pensa?
Credo che l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole sia un valore importante e non dimentichiamo che durante quell'ora si insegnano anche le altre religioni. Detto questo, la proposta di creare un'alternativa per chi non si avvale dell'ora di religione, mi trova d'accordo, proprio per evitare di lasciare gli studenti a "pascolare", come dice lei. Ma l'alternativa deve essere strutturata. Mi confronterò con Iprase per vedere come stanno lavorando alla proposta.
Manca poco più di un anno alle elezioni provinciali. Qual è la "firma" che vuole lasciare sulla consiliatura che si avvia alla conclusione? Pensa ad una riforma complessiva della legge 5 del 2006 sulla scuola che ormai da molti viene giudicata vetusta?
In merito alla legge 5 del 2006, grazie alle competenze dell'autonomia siamo in grado di intervenire dove occorre attraverso le opportune direttive. Nel prossimo anno interverremo su uno dei temi che mi stanno più a cuore, quello della valorizzazione del merito degli insegnanti. A fine mese presenteremo la proposta elaborata con il gruppo di lavoro che si è occupato di valorizzazione del merito, poi passeremo in aula.