Istruzione

Il ministro Bianchi: «Il futuro della scuola? Con meno bambini»

«Con il Pnrr abbiamo prestato la massima attenzione alla scuola tecnica e professionale, con le risorse che abbiamo si può dare di più per i laboratori»



ROMA. «Siamo in un momento di riflessione sul futuro di dieci anni, che è un futuro anche con meno bambini». Lo ha detto il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi in un collegamento video da Roma, al convegno “Una scuola che si prende cura del futuro”, all'istituto tecnico Marie Curie del quartiere periferico di Napoli, Ponticelli.

«Siamo in un momento di trasformazione - ha aggiunto - dei territori, della società, del lavoro e della scuola come asse portante della trasformazione che dia stabilità al sistema. È importante la riflessione e la stiamo facendo non solo su futuro a breve, che capisco che sia importante e su cui daremo risposta.

Bisogna però pensare anche a passaggi di cicli lunghi: per il Pnrr vediamo che sulla scuola tecnica e professionale è stata data la massima attenzione, pensando anche che con le risorse che abbiamo si può dare di più per i laboratori, che siano però aperti non solo ai ragazzi della scuola. Sono convinto che Napoli ha una delle situazioni difficili, in cui la scuola pubblica che sia centrale ma deve allargare il suo sguardo e rivolgersi a tutti gli altri soggetti. Le risorse che abbiamo dato sono la prima parte con cui sosteniamo le autonomie delle loro scelte, avvalendosi in termini complementari di altri soggetti sul territorio».

Sulle polemiche regionali sull'assegnazione dei fondi del Pnrr, Bianchi ha sottolineato che «capisco le parole della Cgil - ha detto - ma bisogna coinvolgere anche le istituzioni del territorio. A Napoli abbiamo ad esempio i maestri di strada e anche per questo diventa fondamentale il dialogo. Poi riflettiamo anche sul fatto che nelle scuole ci sono tante sperimentazioni ma non siamo riusciti a collegarli con il mondo del lavoro».

«Ci sono risorse di autonomia, coinvolgendo le scuole per partecipare alla vita del territorio che va coinvolto in maniera completa», ha aggiunto Bianchi. Sui fondi e sulle polemiche per gli investimenti del Pnrr che hanno escluso molte scuole di Napoli ha sottolineato che «viviamo in un contesto diverso dal passato - ha detto - bisogna capire come agire nelle autonomie ma lavorare anche nel sostenere le scuole e le famiglie. Deve essere rafforzata l'autonomia delle Regioni, dell'autonomia delle scuole, dell'autonomia del ministero.

Abbiamo ancora molte risorse del Pnrr, ma sulle scuole tecniche vanno fatte riflessioni, pensando anche alla scuola tecnica e professionale e la Ifp (Istruzione e formazione professionale) regionale, che è spesso usata come contrasto vero. In Emilia Romagna lo abbiamo usato come strumento principe per il contrasto alla dispersione e all'abbandono, quando ero assessore regionale».

Bianchi ha anche ricordato che «nel Patto per Napoli abbiamo dato un terzo dei fondi contro la dispersione, perché le scuole possano lavorare per i territori. Ma è chiaro che su base territoriale bisogna coordinare al meglio i fondi Pnrr e i fondi delle Regioni, serve un’autonomia scolastica che va collegata con l'autonomia e la programmazione territoriale. Serve un elemento di coordinamento sulle strutture e su cosa generare nelle strutture, ma serve anche una maggiore capacità dei docenti nell'insegnare la tecnologia».













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