Risolto il mistero di lunga data dei meteoriti caduti sullaTerra



Gliasteroidi ricchi di carbonio sono moltoabbondanti nellospazio,eppure imeteoriti di questo tipocostituiscono appena il5% di quelli caduti sulla Terra: questo mistero di lunga data è stato ora risolto, grazie allo studiopubblicato sulla rivista Nature Astronomy e guidato dall’Osservatorio astronomico di Parigi. Iresponsabili di questastranezza sono ilSole e l’atmosfera terrestre, che agiscono come un gigantescofiltro: gli asteroidi contenenti tantocarboniosono infattipiù fragili, e tendono quindi anon sopravvivere né all’impatto con l’atmosfera, né al caloredella nostra stella quando vi passano vicino.

La scoperta getta nuova luce anche sull’origine della vita sulla Terra: questo genere di meteoriti, infatti, è particolarmente importante perché contiene acqua e molecole organiche, ingredienti chiave per la nascita dei primi organismi. “Sospettavamo da tempo che il fragile materiale ricco di carbonio non sopravvivesse all’ingresso nell’atmosfera – dice Hadrien Devillepoix dell’australiana Curtin University, tra gli autori dello studio guidato da Patrick Shober – ma ciò che questa ricerca dimostra è che molti di questi meteoroidi non arrivano nemmeno fin lì: si frantumano a causa del riscaldamento ripetuto che subiscono quando passano vicino al Sole. I pochi che sopravvivono alla ‘cottura’ nello spazio – continua Devillepoix – hanno poi maggiori probabilità di resistere anche nell’atmosfera terrestre”.

La risoluzione dell’enigma si deve allostudio più ampio e completo del suo genere: i ricercatori hanno analizzato circa8.500 meteoroidi erelativi impatti, utilizzando i dati provenienti da19 reti di osservazione sparse in 39 paesi. I risultati mostrano anche che, quando gli asteroidi vengono disintegrati dagli incontri ravvicinati con i pianeti, generano meteoroidi particolarmente fragili che non sopravvivono quasi mai al passaggio nell’atmosfera del nostro pianeta. “Questa scoperta potrebbe influenzarelefuture missioni sugli asteroidi– afferma Shober – e le valutazioni dei rischi di impatto”.









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