Marina Militare e Università di Pavia unite per ricerca sul mare



(ANSA) - MILANO, 19 MAR - Il 99% delle comunicazioni mondiali transita su cavi sottomarini, il 90% delle merci nel mondo viaggia su navi e episodi come i recenti sabotaggi ai gasdotti nel mare del Nord hanno mostrato le implicazioni geostrategiche delle reti subacque. Sono alcuni dei dati di fatto che hanno portato la Marina Militare Italiana e l'Università di Pavia a siglare un accordo per sviluppare nuove tecnologie per gli ambienti marini e fare formazione per chi deve lavorare in ambiente subacquei estremi.
    A firmare l'intesa l'Ammiraglio di Squadra Antonio Natale e il presidente del Centro di Ricerca Interdipartimentale ITIR dell'Università, prof. Stefano Denicolai. Presenti alla firma, tra gli altri, anche il prefetto di Pavia, Francesca de Carlini, il presidente del Corecom Lombardia, Cesare Gariboldi, e l'Ammiraglio Giosuè Allegrini.
    L'obiettivo finale é attivare quegli investimenti in ricerca necessari sfruttare tutte le potenzialità del vantaggio geostrategico che ha l'Italia, al centro di uno dei mari più trafficati del mondo. L'accordo, siglato a Pavia, avrá subito effetti pratici. Cinque studenti dell'ateneo pavese saranno a bordo delle navi della Marina nella prossima esercitazione 'Mare Aperto 2025' per fare attività di ricerca, mentre é in preparazione un Master in 'Underwater Innovation'.
    "E' necessario - ha sottolineato l'Ammiraglio Natale - porre in essere ogni azione tesa a far accrescere la consapevolezza della fondamentale importanza del mare e a riaffermare con decisione il ruolo dell'Italia quale Paese marittimo".
    Tra le altre iniziative previste c'è lo sviluppo di sensori innovativi subacquei, la creazione di Think tank su geopolitica e lo sviluppo di percorsi di alta formazione e corsi post-laurea. (ANSA).
   









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