“Carta Sociale delle Alpi”: Belluno, Bolzano, Innsbruck e Trento alleate per la qualità della vita in montagna
Sarà siglata domani, martedì 25 marzo, a Belluno. Il territorio alpino è caratterizzato da problemi ed opportunità comuni che trovano però risposte operative diversificate: è importante unire le forze
TRENTO. I capoluoghi di Belluno, Bolzano, Innsbruck e Trento uniscono le forze per trovare risposte condivise alle sfide che ogni giorno si presentano nei territori alpini. Da qui nasce la “Carta Sociale delle Alpi”, che sarà siglata domani, martedì 25 marzo, a Belluno.
Il documento formalizza l’impegno a confrontarsi sulle problematiche sociali e sulle esperienze di volontariato vissute dai singoli territori, per trovare strategie corali e buone prassi in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Servizi sociali, invecchiamento, assistenza digitale, disabilità, nuove tecnologie, dipendenze, denatalità, migrazione e abitazione sono solo alcune delle tematiche che saranno trattate durante gli incontri e successivamente approfondite. Per trovare risposte nuove alle emergenze sociali, saranno studiate le migliori pratiche messe in campo dai territori e valorizzati gli scambi esperienziali.
Verranno organizzate iniziative congiunte e momenti di confronto con altre realtà, per migliorare la qualità di vita della cittadinanza e delle associazioni di volontariato. L’idea nasce dopo una serie di incontri, durante i quali i rappresentanti delle quattro Amministrazioni hanno potuto toccare con mano l’importanza del dialogo e della solidarietà tra enti, a dimostrazione ancora una volta che l’unione fa la forza.
Attualmente, il territorio alpino è caratterizzato da problemi ed opportunità comuni che trovano però risposte operative diversificate nelle varie realtà. Il patrimonio di esperienze costruito nel tempo da ciascuno dei Comuni capoluogo costituisce lo stimolo per cercare insieme strumenti innovativi per lo sviluppo locale. Con la Carta, le realtà coinvolte intendono dunque avviare soluzioni nuove nel campo del lavoro, tenendo conto del contesto montano nelle aree marginali e urbane di piccola o media dimensione e delle potenzialità offerte da una prospettiva transfrontaliera fatta di scambi. C.L.