Alpinista trentenne cade e si ferisce alla gamba a quota 2500 metri, trasportata a spalla fino a valle
L’elisoccorso non ha potuto recuperarla causa nebbia. La donna, di Villa Lagarina, era con un compagno di escursione
TRENTO. Si è concluso intorno alle 18.30 un intervento sulle Dolomiti di Brenta per soccorrere un'alpinista infortunatasi ad una gamba, al rientro dalla Via Normale al Castelletto Inferiore sulle Dolomiti di Brenta. La donna, un'alpinista di 29 anni residente a Villa Lagarina, è scivolata per alcuni metri in fase di discesa sbattendo violentemente il ginocchio contro le rocce, mentre si trovava nella parte alta della via, all'uscita del secondo camino, a una quota di circa 2.500 metri.
La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata poco dopo le 13 da parte del compagno di cordata. La Centrale di Trentino Emergenza - precisa una nota del Soccorso alpino - ha chiesto l'intervento della Stazione del Soccorso Alpino e Speleologico di Madonna di Campiglio e dell'elicottero che, tuttavia, a causa della presenza di nebbia in quota non è riuscito a portare a termine l'operazione di soccorso.
Sceso a valle, ha imbarcato a bordo tre operatori della Stazione Madonna di Campiglio e li ha portati in elicottero in prossimità del sentiero Benini. I soccorritori hanno raggiunto l'infortunata in circa 30 minuti di cammino e, dopo averle prestato le prime cure, la hanno calata fino alla base della parete, dove era arrivata, nel frattempo, una squadra di altri otto soccorritori della Stazione di Madonna di Campiglio e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione, saliti a piedi dalla Vallesinella. La donna è stata quindi caricata su una barella e trasportata a spalla fino in Vallesinella. Da qui si è recata autonomamente all'ospedale, con il compagno di escursione, per gli accertamenti del caso.