Al via il cantiere al "Tosa Pedrotti": ecco come sarà il nuovo rifugio
Un investimento che sfiora la cifra di un milione di euro. I pernottamenti per l’estate 2024 saranno sospesi, ma rimarrà la funzione di “presidio”
TRENTO. Prendono il via, nel cuore delle Dolomiti di Brenta, i lavori di riqualificazione e ammodernamento per il rifugio Tosa Pedrotti.
I pernottamenti per l’estate 2024 saranno sospesi, ma rimarrà la funzione di “presidio” per questo importante e storico rifugio del Brenta. Agli escursionisti il rifugio offrirà servizio bar e pasti veloci.
“Saremo chiusi per i pernottamenti e le mezze pensioni – fanno sapere i gestori - Buone escursioni nel nostro amato Brenta. Famiglia Nicolini, rifugio Tosa”.
La storia di questo intervento ha preso avvio oltre una decina di anni fa: sul tavolo degli amministratori un grande dilemma: demolizione totale con ricostruzione? Radicale ristrutturazione di tutto l’edificio? Ristrutturazione parziale per salvaguardare la storia della parte originaria della struttura?
Nel 2022 una procedura di concorso di progettazione, fortemente voluta da SAT, con il coinvolgimento degli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, ha portato al progetto che si occuperà della ristrutturazione dell’ultimo piano del rifugio e della necessaria scala antincendio.
Ad aggiudicarsi il bando sono stati: Stefano Pasquali - progettista (capogruppo), Samantha Minozzi – progettista, Alberto Stangherlin – progettista, Andrea Moser – consulente.
Nella relazione illustrativa i progettisti spiegano: «Il progetto di ristrutturazione parte dalla massa e dalla materia dell’edificio, ricomponendone il volume complessivo sulla scia delli interventi precedenti, senza rinunciare ad esprimere un’immagine rinnovata, pur rimanendo sobria, proprio nel rispetto del valore del tempo e della stratificazione».
Il cuore dell’intervento è la rifacitura del tetto: «L’intervento di ristrutturazione dell’ultimo piano è la semplice ricostruzione della nuova copertura - solo un tetto - ma che a partire da gesti semplici, definisce una geometria al tempo stesso rigida e leggera, che si prende cura e si fa custode dell’edificio e dei suoi ospiti. Il volume in progetto entra in sintonia con il contesto prendendo forma e misura a partire dell’edificio esistente, completandone l’architettura. Il nuovo tetto si appoggia al livello delle murature in pietra, senza apparire come mera sopraelevazione. Il progetto, pur lavorando solo sull’ultimo livello, ridefinisce i fronti e il volume, generando un nuovo unicum. Il piano rinnovato, con struttura mista acciaio e legno, completamente rivestito in zinco titanio, mostra un’immagine apparentemente nuova del rifugio, ma rimane legato al rifugio attuale proprio nella densità materica e nella presenza della massa fisica. Il confine fra la muratura in pietra esistente e il nuovo rivestimento è “sfumato” e completa le pieghe della copertura».
Per quanto riguarda i costi, le stime ammontano a 980.000 euro.