Tragedia del Garda, i due tedeschi in aula: «Non ci siamo accorti di nulla»
Le testimonianze di Patrick Kassen e Christian Teismann durante il processo per la morte di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. Il primo: «Ho sentito solo un impercettibile rumore». Il secondo: «In quel momento dormivo»
LA CRONACA Umberto e Greta, uccisi di notte sul lago di Garda
IL PROCESSO Le testimonianze: "Nella camera dei due tedeschi un forte odore di alcol"
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LAGO DI GARDA. Prosegue il processo a Brescia per la tragedia del lago di Garda in cui hanno perso la vita Umberto Garzarella e Greta Nedrotti. Oggi, 25 febbraio, in aula è la volta dei due testimoni più attesi: Patrick Kassen e Christian Teismann, i due turisti tedeschi che erano sul motoscafo Riva che travolse e uccise i due giovani gardesani.
«Ho sentito un breve ma molto percettibile rumore, con vibrazione ai piedi. Il rumore mi ha sorpreso perché non avevo scorto nessun impedimento, è stato come un “tac”, come se avessi colpito un tronco o un grosso ramo». Lo ha detto durante la sua deposizione in aula, davanti al tribunale di Brescia, Patrick Kassen, uno dei due tedeschi a processo con le accuse di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso per la morte di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, i due ragazzi morti l'estate scorsa sulla barca travolta dal motoscafo Riva dei tedeschi.
«La nostra barca non ha reagito, non è saltata, io non sono stato sbalzato in avanti: come se non fosse successo niente. In ogni caso ho rallentato abbassando la leva del gas e in seguito le due marce, poi ho chiesto a Teismann se anche lui aveva percepito qualcosa e lui ha negato» ha aggiunto Kassen che ha poi concluso: «Ci siamo fermati per guardarci intorno se vedevamo o sentito qualcosa, ma non c'era niente. Non abbiamo visto niente».
Kassen ha confermato di essere lui alla guida del motoscafo dell’amico: «Dopo cena Christian si sentiva stanco e ha chiesto a me di guidare la sua barca». E alla domanda se alla fine della tragica serata, quando era finito in acqua durante le manovre di parcheggio, fosse ubriaco Kassen ha risposto: «Non è vero, sono finito in acqua perché sbalzato durante la manovra».
Anche Christian Teismann sostiene di non essersi accorto del tragico schianto con la barca di Garzarella: «Dopo cena mi sono sdraiato sul prendisole del motoscafo ed ero in dormiveglia. Non ho visto e sentito nulla».
Nell’aula del tribunale sono presenti i genitori di Umberto e Greta, oltre a numerosi amici. «Sarebbe dovuta essere una serata di festa, ma si è trasformata in tragedia. Non riesco a immaginare quanto possa essere difficile per le famiglie. Sebbene non fossi sveglio durante l’ìincidente, voglio scusarmi», ha detto Teismann rivolgendosi ai familiari dei due ragazzi.