San Felice del Benaco: l’impennata della tassa di soggiorno riempie le casse comunali
Nel 2017 erano “entrati” 264 mila euro, quest’anno circa 669 mila
SAN FELICE DEL BENACO. Il comune gardesano si fa ricco con gli introiti derivanti dall’incasso della tassa di soggiorno passato dai 264 mila euro del 2017 ai circa 669 mila di quest’anno; per un incremento pari al 2,7% della tassa di soggiorno e di un 11% dei pernottamenti. Dati che seppur ancora parziali, sono indice di grande soddisfazione e che emergono dalla prima edizione dei “Dati sintetici delle presenze turistiche nel Comune di San Felice del Benaco”. A dare maggior valore alle percentuali anche il fatto che la tassa di soggiorno la si paga solo da aprile a ottobre e pertanto diventano dati persino indicativi in quanto escludono le presenze di inizio e fine anno che sono state davvero considerevoli. Non solo, ma mancano anche le seconde case perché non vengono registrate.
Un raffronto con la stagione record del 2019 non è possibile perché sono cambiate le regole della tassa di soggiorno, ma se analizziamo tempi più recenti i pernottamenti a San Felice sono passati dai 642 mila del 2022 ai 722 mila di quest’anno; mentre nel 2019 erano stati 536 mila. L’identikit del turista che si ferma a San Felice? Presto fatto. Il 48% è tedesco ed il 12% italiano, su tutti il 20% sono trentenni, il 18% cinquantenni, il 17% ventenni ed il 16% quarantenni.
Delle 152 strutture ricettive presenti sul territorio comunale a primeggiare sono i villaggi turistici ed i campeggi a 5 stelle con 295 pernottamenti, seguiti dalle 193mila delle stesse strutture, ma con 4 stelle. Gli hotel a 4 stelle hanno fatto registrare 104 mila pernottamenti. Da queste strutture è arrivato l’80% del totale incassato cioè 566 mila euro su un totale di 699 mila. Il totale incassato se da una parte conferma la qualità di alto livello della proposta, dall’altra impegna l’amministrazione comunale e gli operatori del settore ad investire per rendere San Felice una meta sempre più attrattiva.