Nell'Alto Garda 1.220 tonnellate di olive raccolte nel 2023
L'olio extravergine ottenuto è stato circa 156 tonnellate con una resa media del 12,8%. I dati sono stati forniti durante 47a Giornata tecnica dell’olivicoltura che si è tenuta a Riva del Garda
TRENTO. Il 2023 è stato un anno positivo per il comparto olivicolo trentino, come per quello di tutto il Nord Italia e della Slovenia. Il settore, però, ha dovuto fare i conti con alcuni problemi, tra cui la cascola precoce e l'alternanza di produzione, fenomeni al centro di ricerche e di sperimentazioni alla Fondazione Edmund Mach e in altri enti di ricerca e università italiane.
Si è parlato di questo - informa una nota - nella 4/a Giornata tecnica olivicoltura delle regioni produttive del Nord Italia e della Slovenia, che si è svolta nel pomeriggio del 7 febbraio a Riva del Garda alla presenza di un centinaio di tecnici e produttori. Nel 2023, rispetto al 2019 e al 2021, non si è verificato in modo così netto il fenomeno dell'alternanza di produzione: le olive raccolte nell'Alto Garda trentino sono state circa 1.220 tonnellate, l'olio extravergine ottenuto è stato circa 156 tonnellate con una resa media del 12,8%, comunque inferiore al 2022, che aveva visto una produzione elevata, attestandosi sulle 2.975 tonnellate, e la produzione in olio a 456 tonnellate, con una resa media del 15%.
Durante la giornata sono state presentate anche le "linee guida per la gestione della cimice asiatica", elaborate dalla Fondazione Mach in collaborazione con le università di Trento, Verona, Padova ed Ersa. A partire dal 2020, in tutte le regioni di quest'area olivicola di circa 32.000 ettari, è stato rilasciato negli oliveti l'antagonista della cimice asiatica: la vespa samurai.