Laghi, calano le riserve: il Garda sceso al 33%
I dati dell’Osservatorio sulle crisi idriche, che chiede di ridurre del 20% i prelievi giornalieri per l’irrigazione e ulteriori rilasci dagli invasi idroelettrici alpini (foto gardapost.it)
TRENTO. Anche la riserva di acqua disponibile nei grandi laghi è in costante diminuzione, il riempimento del lago di Garda è sceso al 33%. Lo certifica l'Osservatorio permanente sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale del Po, dopo l'allarme lanciato pochi giorni fa dal governatore della Lombardia Attilio Fontana.
I livelli di invaso del Lago di Como e del Lago d'Idro sono pari ai limiti di regolazione, il lago Maggiore ha un riempimento solo del 16% e -19 centimetri all'idrometro di Sesto Calende.
Queste le misure raccomandate dall’Autorità in base all’andamento. In primi una riduzione dei prelievi irrigui giornalieri di un valore pari al 20% della media delle derivazioni di lunedì 18 e mercoledì 20 luglio: tale riduzione assume particolare importanza sull’asta del fiume Po e sulle aste degli affluenti principali per il sostegno alla magra del Po medesimo (Dora Baltea, Ticino, Adda, Oglio, Mincio);.Secondo: interruzione delle deroghe assentite o da assentire al DMV/DE per uso irriguo a partire dalla data del 22 luglio 2022, a meno di condizioni particolari connesse a fabbisogni irrigui per colture permanenti e/o di particolare pregio, da valutare e motivare attentamente da parte delle Autorità concedenti.
Infine il monitoraggio dei laghi prealpini e dei volumi degli invasi idroelettrici alpini, al fine di valutare la possibilità di ulteriori rilasci aggiuntivi giornalieri compatibilmente con la riserva strategica da garantire per l’uso idroelettrico.