Estate-boom, per i campeggi del lago di Garda
Fino ad ora il più è del 28%. Ma preoccupa la difficoltà di trovare personale
LAGO DI GARDA. Si torna a viaggiare e il turismo all'aria aperta resta una forza attrattiva: lo confermano i dati di Faita-Federcamping che, dalla piattaforma HBenchmark (che alimenta l'Osservatorio Turistico Regionale Federato del Veneto), restituiscono l'immagine di un vero e proprio boom, con il lago di Garda in testa alle preferenze.
Qui tra marzo e settembre l'occupazione delle strutture finora acquisita è di circa il 28% in più rispetto allo stesso periodo di osservazione dell'anno scorso.
"La stagione sta andando bene, siamo in linea con i risultati del 2019 e questo non può che farci piacere", commenta Giovanni Bernini, presidente di Assogardacamping, che aderisce a Faita e rappresenta oltre 40 strutture su circa 60 presenti sul lago di Garda.
"L'unico neo - aggiunge Bernini - sta nella difficoltà, importante, di reperire personale, un problema che sta interessando diversi settori. Più avanti avvertiremo il contraccolpo degli aumenti dell'energia e delle materie prime, che peseranno sui fatturati perché abbiamo scelto di mantenere gli stessi prezzi dell'anno scorso (in pochi hanno aumentato le tariffe, e solo del 3%) per non far gravare il surplus di spesa sui nostri ospiti".
A scegliere i campeggi sono in gran parte i turisti tedeschi, "anche se a inizio stagione - conclude Bernini - è stata consistente la presenza degli ospiti italiani".