Desenzano, polemica sul futuro della storica Rassegna dell’Antiquariato
Botta e risposta tra il sindaco Guido Malinverno e la consigliera del Pd Beatrice Gabusi
DESENZANO. Sul futuro dell’ultra cinquantennale Rassegna dell’Antiquariato che si svolge la prima domenica del mese da marzo a giugno è polemica aperta tra la consigliera del PD Beatrice Gabusi ed il sindaco Guido Malinverno. Il motivo del contendere è quello della titolarità di una partita Iva da parte degli espositori che nel caso degli hobbisti non sempre ne sono in possesso.
La Gabusi ha presentato un’interrogazione nella quale tra l’altro si può leggere: “Da anni la Rassegna dell’antiquariato costituisce una tradizione della nostra città e l’introduzione di questi nuovi requisiti non agevola la partecipazione degli hobbisti che rappresentano l’abbondante maggioranza degli espositori. Senza la loro presenza la Rassegna diventerebbe un evento di tutt’altra entità”. Chiediamo quindi all’amministrazione la motivazioni che hanno portato all’introduzione di questi criteri– prosegue Gabusi – considerato che potrebbero mettere a rischio la realizzazione della rassegna che rappresenta un’importante offerta turistica e culturale che attira sul territorio desenzanese numerosi appassionati del genere”.
“Nel caso di ridotta partecipazione degli espositori all’evento per i motivi sopra indicati – conclude Gabusi – chiediamo all’amministrazione come si intende sopperire a tale situazione che modificherebbe l’assetto e l’entità dell’evento stesso”. Ma il problema nasce dal purtroppo solito intoppo burocratico e non ha natura politica. Esiste una normativa vigente che fa da traccia sulla quale la Regione Veneto è intervenuta in deroga; deroga che in Lombardia è scaduta e non è stata ancora rinnovata.
La replica del sindaco Guido Malinverno: «Il bando e i criteri in esso contenuti sono stati predisposti dagli uffici comunali sulla base della normativa vigente: non ci siamo sognati che occorra la partita Iva. Inoltre nessuna restrizione è stata richiesta dalla politica. Il tema non è politico, quanto piuttosto amministrativo. Per cui l’interrogazione del Pd non è pertinente. So che in Veneto la Regione ha disciplinato tali questioni, cosa che non è ancora accaduta in Lombardia, per cui al momento gli uffici si attengono alla normativa vigente. So anche che in alcune località si fa finta di niente e gli hobbisti vengono ammessi a prescindere dalla partita Iva. A Desenzano non può accadere, si segue la legge. Se la consigliera Gabusi è a conoscenza di normative diverse, ce le comunichi».