Comandante della polizia locale ma con una laurea falsa: ora dovrà restituire 918.000 euro
L’incredibile vicenda a Desenzano, Carlalberto Presicci era il capo fin dal lontano 1997. Ora la Corte dei Conti ha emesso una sentenza in cui ha quantificato il danno erariale per il Comune
LAGO DI GARDA. A capo della polizia locale ma con una laurea falsificata, ed ora dovrà restituire al suo stesso Comune la bellezza di 918 mila euro.
La vicenda che ha travolto l’ex comandante dei vigili urbani di Desenzano del Garda, Carlalberto Presicci, è di quelle destinate a fare rumore.
Una vicenda che sulla sponda bresciana del lago di Garda, in quella Desenzano che brulica come non mai di turisti stranieri e italiani, è velocemente passata di bocca in bocca dopo la sentenza emessa nelle scorse settimane dalla Corte dei Conti.
È l’ormai lontano 1996 quando tutto ha inizio. Presicci partecipa ad un concorso indetto dal Comune di Desenzano per scegliere il nuovo capo dei vigili urbani. Tra i documenti presentati, c’è anche quello della laurea in Giurisprudenza. Il concorso lo vince lui, e così il 3 marzo 1997 diventa il nuovo comandante.
Presicci resta a capo della Polizia Locale per 24 anni, fino al novembre 2020 quando decide di dare le dimissioni per motivi personali.
In realtà si è scoperto adesso che pochi giorni prima delle sue dimissioni la Procura aveva avviato una inchiesta per falso materiale e falsificazione del certificato di laurea, dopo che l’Università di Parma aveva confermato la falsità di quei documenti.
E se il processo penale si era concluso con un patteggiamento, ci ha pensato la Corte dei Conti ha quantificare il danno per il Comune di Desenzano: 918.467,79 euro senza alcuno sconto sul credito erariale.
«La falsa dichiarazione del titolo di laurea ha avuto incidenza non solo sulla costituzione del rapporto di lavoro, ma anche su tutti i progressi curricolari successivi. La condotta dolosamente illecita è pacifica», recita la sentenza.