Zelensky: il ritardo nella fornitura delle armi significa permettere alla Russia di ucciderci
"Mosca vuole Kherson e Zaporizhya come repubbliche separatiste" dice il presidente
KIEV. Il presidente Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere all'Occidente più armi, descrivendo "ogni ritardo" nelle forniture come un "permesso alla Russia di uccidere gli ucraini".
"Stiamo facendo di tutto per garantire la difesa - afferma Zelensky nel suo ultimo video-messaggio -. Siamo in costante contatto con i partner. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Ma coloro che hanno le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e ritardano nella loro fornitura devono sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da loro. Il destino delle persone che possono essere salvate".
"Il 53mo giorno di guerra - continua il presidente ucraino - è finito e da 53 giorni aspettiamo risposte su alcuni punti delle nostre richieste di armi. E alcune risposte sono formulate in modo che la consegna possa iniziare solo a maggio.
Parlo direttamente in questi casi: ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini. Così la interpreta la Russia. Nella realtà non dovrebbe essere così".
Zelensky ha invitato gli alleati ad aumentare ulteriormente le sanzioni contro il sistema bancario e finanziario russo che - afferma - stanno estendendo la 'zona rublo' nelle regioni di Kherson e Zaporizhya, nel sud del Paese. "Il mondo democratico deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti. Lì vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e rubati e le persone muoiono di fame".
"Gli occupanti stanno anche cercando di spaccare le regioni sull'esempio delle cosiddette repubbliche separatiste, trasferendo questo territorio alla zona del rublo e subordinandolo alla macchina amministrativa russa. Tutto ciò - ha concluso - richiede una maggiore rapidità da parte dei Paesi occidentali nella preparazione di un nuovo potente pacchetto di sanzioni".