Violenti temporali nelle Marche, ad Ancona sette morti e tre dispersi, tra cui un bambino
Le forti precipitazioni si sono intensificate a partire dalle 23.30 di giovedì 15 settembre e hanno provocato fiumi di fango ed esondazioni. Protezione Civile al lavoro tutta la notte, dall'alba di oggi la drammatica conta di morti e danni. Chiuse le scuole e il casello autostradale di Senigallia
ANCONA. Una violenta ondata di maltempo si è abbattuta sulle Marche, trasformandosi in poche ore in tragedia: il bilancio è al momento è sette vittime e tre dispersi.
Tra le zone più colpite i comuni di Ostra (dove si contano quattro morti), Trecastelli (un morto) e Barbara (un morto e tre dispersi), tutti centri abitati dell'anconetano. Stamattina, 16 settembre, è stato inoltre ritrovato un uomo morto all'interno dell'abitacolo della propria auto.
Il maltempo era iniziato nella mattina di ieri, ma si è intensificato a partire dalle 19. Il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini, aveva invitato gli abitanti a non uscire di casa. Poco dopo le 23.30, una vera e propria "bomba d'acqua" ha iniziato a formare torrenti per le strade e ha provocato l'esondazione dei fiumi. Un testimone ha riferito di aver visto una madre con il figlio, intrappolati in un'automobile, venire portati via dalla piena del fiume Misa. In mattinata la madre è stata tratta in salvo, mentre risulta ancora disperso il bambino.
La drammatica conta dei morti e dei danni è cominciata all'alba di oggi, 16 settembre, dopo una notte di lavoro per il dipartimento della Protezione Civile. I dati provvisori sono stati confermati dalle autorità locali.
Molti centri abitati sono stati colpiti da blackout o interruzioni delle linee telefoniche. Oggi, venerdì 16 settembre, tutte le scuole dei comuni colpiti resteranno chiuse. Nella notte sono stati chiusi anche diversi ponti e il casello dell'autostrada A14.
«Nella provincia di Ancona si sono abbattuti 400 millimetri d’acqua in due, tre ore» riferisce il responsabile emergenze del Dipartimento della Protezione Civile Luigi D'Angelo.
La quantità che in quella zona solitamente cade in sei mesi. «È stato un evento estremamente intenso, tutte le forze sono in campo e al lavoro. Probabilmente - ha aggiunto - il caldo intenso di questi giorni, scontrandosi con una cella di aria fredda, ha determinato dei fenomeni così violenti».