Uccise la moglie: assolto “per gelosia”, in appello chiesti 21 anni
Il delitto nel 2019 a Brescia. Per il pg è capace di intendere e volere
BRESCIA. Assolto in primo grado perché affetto dalla patologia del delirio di gelosia, è invece capace di intendere e volere per il procuratore generale che in appello ne ha chiesto la condanna. Ventun anni di carcere.
Questa la richiesta del procuratore generale di Brescia Guido Rispoli nei confronti di Antonio Gozzini, 81enne che nell'ottobre del 2019 uccise a coltellate a Brescia la moglie, l'insegnante Cristina Maioli di 62 anni.
L'uomo venne assolto dalla Corte d'Assise dopo che il consulente della difesa e quello dell'accusa sostennero che era affetto da un delirio di gelosia. "La sua gelosia patologica - ha detto il procuratore generale di Brescia in aula - non era mai emersa prima dell'omicidio.
Se n'è parlato solo a posteriori solo nel tentativo di trovare una causa di non punibilità". (foto Ansa)