il caso

Trova un assorbente in bagno, la direttrice del supermarket: «Autodenunciatevi o controlliamo»

È successo a Pescara: la Cgil fa esplodere il caso



PESCARA. Dopo la denuncia della Cgil arriva la contro-risposta di Conad: la proprietaria-direttrice del punto vendita sarà esclusa dal sistema cooperativo della catena di supermercati.

La direttrice era finita sulle pagine della cronaca per un vocale su WhatsApp nel quale intimava alle dipendenti una autodenuncia dopo la scoperta di un assorbente lasciato nei bagni dei lavoratori, pena un controllo diretto e personale a caccia della "colpevole”, cosa che, come affermato dal sindacato, sarebbe poi stata messa in atto dai caporeparti.

La donna aveva girato due settimane fa un Whatsapp ai capi reparto del supermercato dicendo testualmente: "Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò gli calo le mutande io".

Avrebbe inoltrato a tutti l'elenco delle 12 dipendenti di quel punto vendita "con previsioni di contestazioni disciplinari a tappeto oltre che mancati rinnovi di contratto a tempo determinato", spiega Davide Urbano, segretario Filcalms Cgil, se non fosse uscito il nome della dipendente con le mestruazioni.

Fonti vicine all'azienda spiegano che il rapporto tra la casa madre e le 'filiali' locali è regolato da un contratto e che né la proprietaria né i lavoratori sono formalmente di Conad.

Quindi la soluzione sarà quella di troncare l'abbinamento tra punto vendita e marchi. 













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