La guerra in Medioriente

L'Iran: "Se Israele risponderà colpiremo ogni sua infrastruttura"

Duecento i missili lanciati ieri contro Stato ebraico. Londra e Parigi: "Le nostre forze sono intervenute contro la minaccia di Teheran". Netanyahu: "L'Iran la pagherà". Nuovi raid israeliani su Beirut. Il Nyt: distrutta la metà dell'arsenale della milizia sciita (festeggiamenti in Iran per il lancio dei missili, foto Ansa/Epa)

 

TEHERAN


ROMA. L'Iran colpirà "tutte le infrastrutture" di Israele se attaccato in risposta ai suoi lanci di missili di ieri sera: è la minaccia lanciata dal capo di Stato maggiore dell'esercito di Teheran, il generale Mohammad Bagheri.

"Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un'operazione come quella di" ieri sera "sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira", ha detto il Bagheri alla televisione di Stato iraniana.

Teheran ha lanciato ieri 200 missili contro Israele, hanno riferito oggi i media dell'Iran. Le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano parlato da parte loro di circa 180 missili sparati dall'Iran contro il territorio dello Stato ebraico, la maggior parte dei quali intercettati, anche dalle forze Usa. Londra e Parigi affermano di aver "fatto la loro parte" in Medio Oriente.

Netanyahu assicura però che "l'Iran la pagherà". Nuovi raid israeliani stanotte su Beirut. Metà dell'arsenale di Hezbollah sarebbe stato finora distrutto, secondo media Usa. La milizia sciita dice d'aver respinto truppe Idf entrate in una città del sud del Libano. Oggi riunione del Consiglio di sicurezza Onu. 

Frammenti di missili iraniani sono caduti sulla Giordania, ferendo lievemente tre persone. Lo rende noto il governo di Amman.

 

 













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