Covid

Il virologo Pregliasco: mascherina almeno fino a primavera 2022

L'esperto: “Virus sarà presente per altri due o tre anni”. Bertolaso: “Ma con i dati in miglioramento, possiamo iniziare ad allentare mascherine e distanze”



ROMA. "La presenza endemica del virus proseguirà per due o tre anni. La mascherina? Con un po' di fortuna potremmo toglierla nella primavera del 2022..." A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il virologo e presidente Anpas Fabrizio Pregliasco che a una domanda sul suo livello di anticorpi a diversi mesi dalla vaccinazione risponde di essere "un po' bassino, ne ho 18.5, aspetto la terza dose, anche se ancora non c'è una standardizzazione”.

Non è sulla stessa lunghezza d'onda Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia: “Mi auguro che si cominci a ragionare anche sulle mascherine. Aumentiamo vaccinazioni e Green Pass, allora si potrebbero alleggerire mascherina e distanziamento, a meno di luoghi affollati”.

"Spero che non ci sia necessità di fare tutti la terza dose - aggiunge Pregliasco - Io credo di farla, in Lombardia, da fine ottobre o novembre". Sull''aumento della capienza per cinema e stadi Pregliasco risponde di "essere per un ritorno alla normalità quindi sì, sempre mantenendo la mascherina però". Infine conferma di essere ancora preso di mira dagli 'hater' no vax: "Purtroppo - racconta - mi scrivono e mi danno della merdaccia, altri mi chiedono se ho il coraggio di baciare i miei figli la sera. Altri mi vogliono morto e pensano che sia un criminale che sarà giudicato come un criminale a Norimberga". 

Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia: “Mi auguro che si cominci a ragionare anche sulle mascherine. Aumentiamo vaccinazioni e Green Pass, allora su mascherine e distanziamento si può rivedere”.













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona