Il calcio italiano in lutto, è morto Mauro Bellugi

L'ex calciatore dell’Inter è deceduto a 71 anni. Colpito dal Covid, gli erano state amputate le gambe



MILANO. È morto nel letto dell’ospedale di Milano, dove era ricoverato, l’ex calciatore Mauro Bellugi. Dopo essere stato contagiato dal Coronavirus, era stato colpito da una trombosi. Gli erano state amputate entrambe le gambe, ma aveva continuato ad avere seri problemi.

Mauro Bellugi aveva compiuto 71 anni lo scorso 7 febbraio. Originario di Buonconvento, in provincia di Siena, era approdato giovanissimo all'Inter dove - trasformandosi da mezz'ala in terzino – ha giocato per cinque stagioni, dal 1969 al 1974: in nerazzurro ha vinto uno scudetto, collezionando 137 presenze e un gol, quello siglato nella vittoria contro il Borussia Moenchengladbach nell'andata degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni del 1971. A seguire il passaggio al Bologna, dove giocò altre cinque stagioni, prima di chiudere la carriera fra Napoli e Pistoiese prima di appendere le scarpette al chiodo nel 1981, appena 31enne. Ha vestito la maglia della Nazionale in 32 occasioni, prendendo parte ai Mondiali del '74 e del '78 e all'Europeo nel 1980. Dopo una brevissima parentesi come vice allenatore alla Pistoiese, e' diventato opinionista televisivo. A inizio novembre il ricovero al Niguarda di Milano per aver contratto il Covid, dove a causa delle complicazioni sorte gli erano state amputate entrambe le gambe.

La notizia della sua morte ha gettato nello sconforto l'Italia del calcio. In memoria di Bellugi, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha disposto l'effettuazione di un minuto di raccoglimento su tutti i campi. "E' un grande dolore per il calcio italiano - dichiara Gravina - Mauro e' stato un protagonista importante della nostra storia comune. Oltre alle capacita' in campo, ne ho apprezzato le qualità umane e la sua straordinaria forza d'animo, soprattutto in questo periodo di sofferenza".

Molti i ricordi giunti in queste ore, dal mondo del calcio a quello della politica. "Oggi ci lascia un grande uomo, un grande calciatore, un grande Interista: ciao Mauro. Se il calcio è così amato è perché quando le storie del campo diventano storie di vita i calciatori non sono solo campioni ma degli esempi. Mauro Bellugi per il calcio e per l'Inter è stato questo: un combattente, un compagno di squadra fedele, un avversario stimato", il ricordo dell’Inter, sua storica squadra di appartenenza.

Ma messaggi sono arrivati anche dalle altre società, come Milan, Napoli e Bologna, dagli allenatori Conte, Pioli e Gasperini













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona