Genova, i cinofili: "Una scena catastrofica, peggio di Amatrice e Rigopiano"
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GENOVA. «Una scena catastrofica. Quello che ci siamo trovati di fronte era peggio di Amatrice o di Rigopiano o di Norcia». Patrick Ronc, coordinatore delle unità cinofile dei vigili del fuoco di Aosta e già in passato al lavoro su calamità naturali, è appena rientrato da due giorni di lavoro tra le macerie del ponte Morandi a Genova.
«Quando abbiamo sorvolato l'area con l'elicottero - spiega - si capiva che era un disastro. Le ricerche erano difficili per la difficoltà di movimentazione, c'erano ferri ovunque, e poi enormi blocchi di cemento, benzina e olio, i cani facevano fatica e rischiavano di ferirsi».
Sono stati cinque i cani giunti a Genova dalla Valle d'Aosta (in totale una trentina da mezza Italia). «Abbiamo lavorato soprattutto all'estrazione di cadaveri - aggiunge - e la scena era terribile. Abbiamo effettuato ricerche nella zona dell'isola ecologica dell'Amiu dove risultava un disperso, i cani hanno segnato punti di interesse, ora bisognerà scavare».
«Era difficile spostarsi, spesso dovevamo prendere i cani in braccio o imbragarli. C'erano passaggi stretti, fessure, e tutti quei ferri che spuntavano. Mentre in altre occasioni come ad Amatrice potevi spostare delle pietre per cercare, qui solo gli scavatori possono fare qualcosa» ha concluso.
Le vittime sono 38, i feriti 15. «Oggi, con il vicepresidente Luigi Di Maio, abbiamo coordinato le attività del Centro di coordinamento dei soccorsi e fatto il punto sul numero delle persone coinvolte e dei decessi accertati. In questo momento le vittime sono 38, i feriti 15, di cui cinque in codice rosso. Abbiamo anche fatto un aggiornamento sulle persone sfollate, per assicurare loro un alloggio, e una ricognizione sul sistema viario per assicurare che la città di Genova e anche il traffico regionale e nazionale possano riprendere a funzionare in modo efficiente». Lo riferisce il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un post.
Autostrade per l'Italia sotto accusa. Nei confronti della società sono state avviate le procedure per l'eventuale revoca delle concessioni e per comminare multe fino a 150 milioni di euro. Lo hanno annunciato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il vice premier Luigi Di Maio, che chiedono anche le dimissioni dei vertici della società. «I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l'Italia», dice Di Maio, che con Toninelli accusa la società , che pure incassa «miliardi», grazie a pedaggi «tra i più cari d'Europa», di non fare manutenzione. Ed è il titolare delle Infrastrutture ad aggiungere: «se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato».
A favore della revoca della concessione si schiera anche l'altro vice premier Matteo Salvini: «è il minimo che ci si possa aspettare», afferma annunciando che scriverà a tutti i concessionari privati per sapere quale parte del loro bilancio riservano alla sicurezza. E mentre il governo, a partire dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, conferma l'intenzione di procedere a un monitoraggio di tutte le infrastrutture, soprattutto di quelle più vecchie, il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi annuncia una Commissione di inchiesta da parte del suo ministero.
Macerie e rischi. Bisogna rimuovere al più presto le macerie per evitare ulteriori rischi per Genova. A sottolinearlo è la Protezione civile, attraverso il suo direttore generale, Agostino Miozzo. «Ora la priorità è cercare le eventuali persone che ancora sono sotto le macerie, ma subito dopo inizierà un'altra fase molto critica che è quella di rimuovere i detriti», che «vanno rimossi nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione».
Il premier Conte visita i feriti. Il premier Giuseppe Conte è giunto poco dopo le 9,30 all'ospedale San Martino di Genova dove si è recato in reparto a far visita ad alcuni dei feriti del crollo del ponte Morandi. Il primo ministro si è intrattenuto qualche minuto con i degenti prima di spostarsi alla sede del 118 dove ha incontrato il personale del soccorso. Subito dubito vertici in prefettura.