Gérard Depardieu indagato per stupro
Il popolare attore fu denunciato nel 2018 da una giovane collega. Dopo una prima archiviazione nel 2020, la donna aveva successivamente chiesto la riapertura dell'inchiesta
PARIGI. Guai seri per Gérard Depardieu. Il popolare attore francese è ufficialmente sotto inchiesta per stupro e violenze sessuali, reati che avrebbe commesso nell'estate 2018 ai danni di una giovane attrice e che lui ha sempre negato.
La presunta vittima aveva denunciato alla gendarmeria a fine agosto 2018 di essere stata stuprata qualche giorno prima a due riprese nella casa parigina dell'attore.
L'inchiesta era stata archiviata in un primo tempo dalla procura, poi nell'estate 2020 la donna ne aveva ottenuto la riapertura.
Contattato dalla France Presse, l'avvocato dell'attore, Hervé Témime, ha "deplorato che questa informazione sia stata resa pubblica".
Depardieu, che è stato lasciato libero senza nessun tipo di controllo giudiziario, "contesta totalmente i fatti che gli vengono imputati", ha ribadito il legale.
La ventenne attrice sporse denuncia una prima volta a fine agosto 2018, recandosi alla gendarmeria di Lambesc, nel dipartimento delle Bouches-du-Rhône, non lontano da Aix-en-Provence, nel sud della Francia.
In quell'occasione accusò Depardieu di stupro e aggressioni sessuali che si sarebbero ripetuti due volte presso la residenza parigina della star, un'elegante palazzina del VI arrondissement di Parigi, il 7 e il 13 agosto 2018.
Secondo fonti vicine all'inchiesta, l'attore sarebbe un amico di famiglia della vittima.
"Non c'è assolutamente nulla di professionale in questa storia", ha affermato la fonte, smentendo indiscrezioni di stampa che parlavano di provini teatrali.
Il procedimento giudiziario contro l'attore simbolo del cinema francese (che dal 2013 è anche cittadino russo) era inizialmente affidato al tribunale di Aix-en-Provence ma ora è stato trasferito ai giudici parigini.
Il 4 giugno 2019, al termine di nove mesi di inchieste preliminari, il pubblico ministero aveva archiviato il caso spiegando che le "numerose inchieste realizzate" non hanno "consentito di caratterizzare le infrazioni denunciate in tutti i loro elementi costitutivi".
Tra i due si svolse anche un confronto presso gli uffici della polizia giudiziaria parigina. A metà agosto 2020 però l'attrice è riuscita ad ottenere la riapertura dell'inchiesta attraverso una nuova denuncia con parte civile.
Un ricorso che permette la designazione quasi automatica di un giudice per rilanciare le indagini.
Contattata dalla stampa transalpina, la legale dell'attrice, Elodie Tuaillon-Hibon, ha chiesto che "l'intimità e la vita privata della sua assistita vengano rispettate".