Damasco in mano ai ribelli, Assad fuggito a Mosca
Biden: «Non permetteremo che l’Isis si ristabilisca in Siria». Oggi consiglio di sicurezza dell’Onu. Putin ha offerto asilo politico al rais e alla sua famiglia (foto Ansa-Epa)
ROMA. Damasco è in mano ai ribelli a guida islamica che annunciano l'inizio di una 'nuova era' in Siria dopo 50 anni di governo del partito Baath. Il leader degli insorti Al-Jolani si inginocchia e bacia la terra: 'Il futuro è nostro, il dittatore è caduto, e questa è una vittoria per tutta la nazione islamica'. Dichiarato un coprifuoco di 13 ore.
Festa e saccheggi, assaltata la Banca centrale.
Il regime di Assad è finito. Il rais è fuggito a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo politico.
Per il presidente Usa Joe Biden “Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito”. E avverte: “Non permetteremo che Isis si ristabilisca in Siria”. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha convocato per oggi una riunione straordinaria sulla Siria.
Intanto, le forze di terra israeliane sono entrate nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur dell'Ottobre 1973, per stabilizzare il controllo dell'area di confine. Blitz dei miliziani nelle ambasciate, anche in quella italiana: “Cercavano uomini del regime”. Tajani rassicura: “L'ambasciatore e il personale sono al sicuro”. Il governo lavora per la sicurezza degli italiani. Libano e Giordania chiudono i confini.