il caso

Covid, Segre: "Come per la Shoah, c'è chi nega l'evidenza"

La senatrice a vita: "Per certi discorsi le orecchie non si sono aperte mai"

MILANO


MILANO. "Negli anni, io sono così vecchia adesso, non ho la sensazione di avere sbagliato a stare zitta tanto tempo perché le orecchie non erano aperte per certi discorsi e non si sono aperte mai. Altrimenti come ti spiegheresti che tuttora ci sono i negazionisti della Shoah, con i campi da visitare, le testimonianze e gli storici". Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre nel corso della presentazione del libro della giornalista Myrta Merlino, 'Donne che sfidano la tempesta'.

"Non mi piacciono i paragoni, ma oggi ci sono quelli che negano che ci sia un nemico invisibile. Chi non vuole ascoltare non ascolta", ha concluso. "A quei no vax che si sono travestiti da prigionieri del lager dico che si risponde silenzio" ha detto la senatrice a vita. Durante la pandemia "ho sofferto molto come tutti e ho avuto la sensazione fortissima di una cosa che conoscevo e che non portava a niente di bello, contro un nemico invisibile questa volta" ha aggiunto Segre.













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