Caro benzina, l’Antitrust scende in campo. Indagini anche delle procure di Belluno e Verona
L'Autorità si avvale anche dell'ausilio della Guardia di Finanza: chieste informazioni sugli aumenti alle compagnie
ROMA. L'Antitrust scende in campo di fronte ai rialzi dei prezzi dei carburanti.
"A seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni nonché delle numerose denunce ricevute", l'Autorità ha notificato il 18 marzo 2022, dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell'ausilio della Guardia di Finanza.
L'obiettivo, spiega l'Autorità in una nota, "è quello di approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza".
Dopo le mosse dell'Antitrust si muovono sia le Procure del Nordest (ma non solo) che la Guardia di Finanza che hanno accolto l'esposto del Codacons avviando indagini sul territorio volte a verificare eventuali speculazioni su benzina e gasolio.
Al momento si contano due diverse indagini a Roma, e inchieste sono state avviate dalla magistratura anche a Belluno, Prato, Ancona, Perugia, Verona e Cagliari.
A Pescara, Trieste e Napoli è invece la Guardia di Finanza ad aver avviato verifiche sui listini dei carburanti.