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Carissime vacanze: saranno le vacanze più care degli ultimi 50 anni

L’analisi del Codacons in base ai dati Istat: dieci giorni costeranno tra 15% e 20% in più del 2021



ROMA. Le vacanze estive del 2022 saranno le più care degli ultimi 50 anni. Lo afferma il Codacons, dopo gli ultimi dati Istat che registrano rincari fino a tre cifre per il comparto turistico.

Secondo l'associazione, una vacanza di 10 giorni costerà quest'anno tra il 15% e il 20% in più sul 2021, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai circa 1.195 euro del 2022, con un incremento di spesa che potrebbe raggiungere i 199 euro a testa.

Iniziando dagli spostamenti, chi deciderà di partire per la villeggiatura deve mettere in conto aumenti abnormi per aerei, traghetti e carburanti, spiega l'associazione. I voli nazionali costano un terzo in più rispetto allo scorso anno (+33%) mentre le tariffe dei voli internazionali sono più che raddoppiate, segnando il record del +124%.

Non andrà meglio a chi deciderà di muoversi in auto: in base agli ultimi dati Mite, la benzina costa oggi in media il 27,7% in più rispetto allo scorso anno, il gasolio addirittura il 37% in più. Non solo.

Si profilano a breve anche aumenti dei pedaggi autostradali che, secondo recenti indiscrezioni, potrebbero salire dell'1,5%. Sul fronte dei trasporti marittimi, i traghetti registrano aumenti del 18,7%, mentre diminuiscono le tariffe ferroviarie (-10% circa su base annua).

Si apre poi la pagina dei pernottamenti: per dormire in albergo, motel e pensioni occorre pagare in media il 21,4% in più rispetto allo scorso anno. Altra voce che registra aumenti pesanti è quella relativa all'alimentazione, spesa indispensabile durante la villeggiatura: bar e ristoranti hanno ritoccato i listini del 4,6%, mentre i generi alimentari costano in media il 9,1% in più.

Per visitare musei, parchi e giardini si spende invece il 3,2% in più, mentre andare al cinema, al teatro o ad un concerto costa il 2,3% in più.

Gli stabilimenti balneari infine, in base alle stime del Codacons, hanno applicato rincari medi tra il 5% e il 15%, a seconda della località e della tipologia di struttura.













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