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Bussolengo, morta l'ultima orsa andina d'Italia

Aveva trent’anni ed era cresciuta in cattività assieme a “Luis”, compagno morto quattro mesi fa



BUSSOLENGO. Bahia non ha retto al dolore per la scomparsa del suo compagno Luis avvenuta quattro mesi fa. Se ne è andata così l’ultima orsa andina d’Italia che a breve avrebbe compiuto trent'anni.

Al Parco Natura Viva era arrivata col suo compagno da piccola e insieme avevano sempre vissuto: ventinove anni di convivenza che probabilmente era diventata il senso della loro vita. Lo scorso 13 dicembre cuori e polmoni di Luis hanno ceduto sotto il peso degli anni. Insieme avevano battuto il primato di longevità sia di copia che singolo. La loro rarità la si intuisce anche dal fatto che sono solo 124 gli esemplari ospitati nei parchi zoologici del mondo, mentre per quelli in natura la stima è quella di un calo entro il 2030 pari al 30%.

Nedeljka Stevanovic, la sua keeper, ha spiegato: “Da quando è rimasta sola, i suoi keeper le hanno dedicato tempo, cure e attenzioni particolari soprattutto perché non usciva più volentieri nel reparto esterno. Un segnale che abbiamo colto subito ben sapendo che al contrario Bahia è sempre stata molto curiosa ed altrettanto golosa”. Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva, ha aggiunto: “Bahia ha risentito molto dell’assenza di Luis, con il quale non condivideva alcun aspetto del proprio carattere ma che è stato per lei una vera e propria metà, oltre che il padre dei suoi due figli.

Avevano fatto divertire i loro atteggiamenti di coppia come quello che vedeva Bahia arrampicarsi a fatica verso il cibo che i keeper le avevano seminascosto perché facesse movimento per raggiungerlo; Luis invece se ne stava tranquillamente a terra in attesa di quella parte che sarebbe di certo sfuggita dalle zampe delle sua compagna.

Bahia e Luis hanno avuto due figli, Balù e Tunk, e il primo periodo della loro crescita è stato l’unico che la coppia ha vissuto da separati. Anche se lontani dalla loro terra, la coppia andina ha potuto contribuire lo stesso alla salvaguardia della loro razza messa a rischio dalla deforestazione delle foreste tropicali delle Ande tra i 300 e 4mila metri d’altitudine causata dall’uso industriale del terreno. “Grazie a Bahia e Luis, sottolinea Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva, – abbiamo potuto contribuire nel tempo alla tutela della specie in natura supportando i progetti di conservazione in Ecuador attraverso la ricerca, il recupero, la riabilitazione e la liberazione degli individui riabilitati”.













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