il caso

Bufera sulla stilista Franchi: «Assumo donne solo over 40». Ma lei si difende: «C’è stato un fraintendimento»

L’associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda prende le distanze dalla stilista: posizione preistorica



ROMA. L'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda (Aidda) prende le distanze dalle dichiarazioni di Elisabetta Franchi sulla preferenza nelle assunzioni in posizioni apricali di donne di almeno 40 anni definendola una "posizione preistorica".

"Prendiamo le distanze - dice la presidente, Antonella Giachetti, - da pensieri che denotano un approccio antiquato, competitivo, aggressivo".

L'imprenditrice Franchi, socia di Aidda - dice Giachetti - "non rappresenta certamente la nostra posizione. Dalle sue dichiarazioni emerge anche un approccio improduttivo di quelle necessarie trasformazioni nell'organizzazione del sistema economico sociale che, oggi, sono sempre più urgenti come l'ampliamento delle infrastrutture sociali, la sanità di prossimità che permettono di portare il valore della cura in tutta la società (e non solo nell'ambito delle strette mura familiari) e permettono alle donne di dare il loro imprescindibile contributo alla società in ogni loro età." 

"Parole becere". "Welcome to Medioevo". Sono alcuni dei commenti al video di un'intervista rilasciata in un incontro organizzato da Il Foglio dalla stilista Elisabetta Franchi, che ha rivelato di non assumere donne giovani per il timore che possano avere figli.

"Quando metti una donna in una carica molto importante poi non ti puoi permettere di non vederla arrivare per due anni perché quella posizione è scoperta - ha detto l'imprenditrice rispondendo a una domanda sul rapporto donne-lavoro -. Un imprenditore investe tempo, energia e denaro e si ti viene a mancare è un problema, quindi anche io da imprenditore responsabile della mia azienda spesso ho puntato su uomini perché...".

"Va fatta una premessa - ha quindi proseguito -: oggi le donne le ho messe ma sono anta, questo va detto, comunque ancora ragazze ma cresciute. Se dovevano far figli o sposarsi lo avevano già fatto e quindi io le prendo che hanno fatto tutti i giri di boa, sono al mio fianco e lavorano h24, questo è importante".

Da ore al centro delle polemiche, la stilista bolognese Elisabetta Franchi sceglie di pubblicare una storia sul proprio profilo Instagram per chiarire la sua posizione su cui , argomenta, "c'è stato un grande fraintendimento".

"L'80% della mia azienda - osserva- sono quote rosa di cui il 75% giovani donne impiegate, il 5% dirigenti e manager donne. Il restante 20% sono uomini di cui il 5% manager. C'è stato un grande fraintendimento per quello che sta girando sul web, strumentalizzando le parole dette".

A giudizio di Franchi, "la mia azienda oggi è una realtà quasi completamente al femminile. L'oggetto di discussione dell'evento a cui ho partecipato è la ricerca di Price 'Donne e Moda' da cui è emerso che nella realtà odierna le donne non ricoprono cariche importanti. Perché? - si domanda -. Purtroppo, al contrario di altri Paesi, è emerso che lo Stato italiano è ancora abbastanza assente, mancando le strutture e gli aiuti, le donne si trovano a dover affrontare una scelta tra famiglia e carriera". Quindi, conclude la stilista emiliana "come ho sottolineato, avere una famiglia è un sacrosanto diritto. Chi riesce a conciliare famiglia e carriera è comunque sottoposta a enormi sacrifici, esattamente quello che ho dovuto fare io".













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