Bolletta da infarto: 33mila euro. Ma il giudice dà ragione all’utente
La vicenda a Feltre dove una donna si era realmente sentita male (ora sta bene) quando le è stato comunicato il totale da pagare. Che, dopo la sentenza, non è più dovuto
FELTRE. Ha vinto la sua battaglia legale contro il colosso Eni gas e luce spa il feltrino di Mugnai che ha impugnato quella fattura da capogiro: 33mila euro di consumo di gas.
Una bolletta da infarto, tanto che la madre, che vive con lui, ebbe un malore quando andò a pagarla in posta pensando che la spesa fosse di soli 33 euro.
Il feltrino chiese aiuto all’avvocato Roberta Resenterra, che con la collega di studio Liuba D’Agostini, ha intrapreso un procedimento legale in tribunale a Belluno. Nei giorni scorsi la sentenza: il giudice civile Chiara Sandini ha revocato il decreto ingiuntivo.
L’importo di 33mila euro corrispondeva al gas utilizzato per riscaldarsi dalla 75enne con il figlio, nella loro casa di Mugnai dal 2008. Era un subentro in un precedente contratto e per questo il feltrino aveva chiesto ripetutamente la lettura del contatore, che era stato sostituito. Il problema è che la compagnia non ha mai dato seguito alle richieste.
Le fatture non sarebbero mai arrivate in 10 anni, forse proprio perché non c’era un dato preciso visto che da una parte si chiedeva la lettura del contatore e dall’altra si chiedeva la voltura. Una situazione ingarbugliata che culminò in quel malore nel 2017.
A novembre 2020 in piena pandemia, ad istanza di Eni gas e luce Spa, veniva notificato al feltrino il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Belluno per la somma di euro 31.164,22 oltre interessi legali dalle singole fatture al saldo.
Il giudice, sulla base di giurisprudenza consolidata ha sottolineato come, in caso di contestazione delle bollette, spetti al fornitore provare «il quantum del bene o del servizio somministrato». E, nel caso in questione, Eni Gas e luce, dice il giudice, «non ha provato l’effettività dei consumi e la conformità dei corrispettivi applicati a quelli concordati, né il corretto funzionamento del contatore». E poi le cifre ballerine, che mutavano ad ogni richiesta.