Austria, morta suicida la dottoressa minacciata dai no vax
Aveva twittato: «Ho attivato troppo tardi il freno d'emergenza». E a giugno aveva chiuso l’ambulatorio
BOLZANO. Si è tolta la vita nel suo ambulatorio a Vöcklabruck, in Alta Austria, una dottoressa che nei mesi scorsi aveva ricevuto ripetutamente minacce di morte dal mondo no vax.
L’Austria è sotto shock per la morte di Lisa-Maria Kellermayr. Per lunedì è stata annunciata una commemorazione a Vienna, mentre il ministro alla Salute, Johannes Rauch, le cui dimissioni la dottoressa aveva chiesto appena due giorni fa sui social media, ha ricordato su Twitter l'impegno di Kellermayr per la salute pubblica. «La minacce di morte sono state una brutale realtà. L'odio è imperdonabile e deve cessare», ha aggiunto.
La dottoressa, che per un certo periodo ha vissuto sotto scorta, a giugno aveva chiuso temporaneamente e poi definitivamente il suo ambulatorio. Aveva anche speso 100.000 euro nella messa in sicurezza dell'immobile. «Ho attivato troppo tardi il freno d'emergenza», aveva twittato Kellermayr poche settimane fa, postando anche alcune minacce ricevute che annunciavano prima l'uccisione dei suoi dipendenti davanti ai suoi occhi con un fucile e «con una siringa di vaccino nel cuore», mentre lei stessa sarebbe morta durante una lobotomia.
Secondo gli inquirenti austriaci le minacce anonime sono arrivate dalla Germania. Un procedimento della procura di Wels contro un cittadino tedesco è stato archiviato perché le autorità austriache sono state ritenute non competenti. La polizia ha respinto oggi le accuse di immobilismo, sollevate dalla stampa e nei social media.