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Vini del Trentino, Patton resta alla guida del Consorzio

Il presidente uscente è stato confermato dall’assemblea dei produttori. Fra i temi trattati il problema della commercializzazione danneggiata dalla pandemia


Carlo Bridi


TRENTO. Sono lontani anni luce i tempi in cui il Consorzio Vini del Trentino, che raggruppa la quasi totalità dei produttori (sia cantine sociali che privati), era quasi un campo di battaglia. L’assemblea che si è svolta nella giornata di venerdì 26 febbraio, in streaming, ha visto la riconferma alla presidenza, per acclamazione, di Pietro Patton, che rimarrà in carica per altri tre anni. Patton è il presidente della Cantina sociale di Lavis-Valle di Cembra, che da un anno è rientrata nel consorzio Cavit. All’unanimità sono stati eletti i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

Il consiglio di amministrazione 

Questi gli eletti in ordine alfabetico: Alfredo Albertini (Cantina sociale Trento); Francesco Giovannini (Nosio spa); Damiano Dallago (Cantina sociale Aldeno), Lorenzo Libera (sia in rappresentanza di Cavit, della quale è presidente, e della Cantina sociale di Avio); Marcello Lunelli (Ferrari F.lli Lunelli spa); Paolo Malfer (REVI azienda vinicola); Goffredo Pasolli (Vinicola Valdadige); Andrea Pergher (Cantina sociale Roverè della Luna); Luigi Roncador (Cantina sociale Rotaliana di Mezzolombardo); Luca Rigotti (Mezzacorona sca); Silvio Rosina (Cantina sociale di Isera); Lino Trainotti (Cantina sociale di Ala). Presidente del Collegio Sindacale è Cristina Stefani.

Il riconfermato presidente Patton ha espresso il suo sentito ringraziamento per la conferma plebiscitaria, “testimonianza di apprezzamento e sostegno per il lavoro svolto”, ed ha sottolineato “l’importanza di proseguire nelle progettualità già individuate con particolare attenzione al tema della sostenibilità, della promozione, del ruolo di coordinamento proprio del Consorzio per il comparto vitivinicolo provinciale e di trovare nuove forme di collaborazione trai vari soggetti pubblici e privati del mondo enoico trentino”.

Tema emerso con forza durante l’assemblea quello della commercializzazione dei vini compromessa dalla chiusura sempre più lunga, causata dalla pandemia, di tutto il canale Horeca. “La nostra preoccupazione – ha spiegato il presidente - è molto forte, anche perché si inserisce in una crisi generale che ormai va dal settore sanitario a quello sociale a quello economico”.













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