«Valorizzare di più i nostri prodotti»
Il consigliere e allevatore Graziano Lozzer cita come esempio l’Alto Adige: «Sono più bravi nella promozione»
TRENTO. La notizia riportata in esclusiva dal Trentino sulla base delle indicazioni fornite dai dirigenti della Latte Trento, sul mancato rinnovo del contratto di vendita di 29 sui 60 prodotti che ad oggi si trovano sui banconi dei negozi del gruppo Sait, ha creato forti reazioni ed un primo risultato. Quello che domani i vertici della Latte Trento, che avevano denunciato di aver visti cancellati meta dei loro prodotti dagli acquisti del Sait “senza nessun tipo di dialogo e di trattativa” si troveranno con il Sait per un confronto che se fosse avvenuto prima forse non avrebbe creato lo scompiglio che ha visto coinvolto non solo il mondo agricolo degli allevatori e quello della cooperazione, ma anche quello dei consumatori. Un attento osservatore della situazione è il consigliere provinciale Graziano Lozzer, che di professione fa l’allevatore- agriturista.
Qual è secondo lei lo stato della nostra zootecnia da latte ormai confinata quasi esclusivamente in montagna dove peraltro svolge anche un importante ruolo nella conservazione dell’ambiente?
Credo sia strategica la capacità di differenziazione delle nostre aziende di montagna, i nostri agriturismi ad esempio in questo periodo registrano il tutto esaurito fino alla fine delle feste, ma questo non è abbastanza, come non è abbastanza avere i nostri mercati contadini: c’è l’esigenza che una grossa quota di prodotto venga valorizzata dalla cooperazione. Il latte che arriva alla Latte Trento dalla piccola allevatrice della Valle dei Mocheni e che la cooperativa valorizza trasformandolo in tanti formaggi tipici è un grande servizio ancor prima al territorio che all’allevatore, e questo è un servizio indispensabile.
Come valuta questa vicenda che ha visto contrapposti Sait e Latte Trento?
Mi pare che la vicenda si vada ricomponendo: c’è da augurarsi nell’interesse di tutti, che l’incontro di domani fra le due parti porti ad un’intesa che permetta a tutti i prodotti lattiero-caseari trentini di essere presenti sugli scaffali della cooperazione di consumo. Certo, a me dispiace vedere queste contrapposizioni all’interno del mondo della cooperazione, mentre registro che i privati, com’è il caso del Gruppo Poli, stanno dando grande visibilità ai prodotti dei caseifici trentini.
Mi pare che lei voglia ampliare però il discorso...
Io credo che sia importante l’impegno dell’assessore Dallapiccola nella valorizzazione del marchio “Trentino Qualità”. Questo deve essere maggiormente valorizzato da tutti; certo è che Latte Trento ha investito molto sul fronte della qualità ma su questa strada deve insistere ancora: non abbiamo alternative al discorso qualitativo, senza il quale noi saremo sempre perdenti.
Quali i consigli da dare?
Basta alzare lo sguardo verso il vicino Alto Adige per vedere come la valorizzazione dei prodotti agricoli locali in ogni sede sia fatta da anni con risultati sicuramente positivi. Una cosa è certa: i nostri prodotti lattiero caseari non hanno nulla da invidiare a quelli dell’Alto Adige. Probabilmente loro sono più bravi a valorizzare le loro produzioni e chi li deve vendere non ha dubbi sulla scelta prioritaria dei loro prodotti.