Rossi agli industriali: «Abbiate più coraggio»
Il presidente della Provincia ha strigliato gli imprenditori intervenendo all’assemblea. Mazzalai: «Dobbiamo essere i primi a cambiare»
ROVERETO. «L’avvenire lo dobbiamo costruire noi. Dobbiamo lavorare per il futuro». Il presidente della Provincia Ugo Rossi striglia gli industriali in casa loro, davanti alla ministra dell’Istruzione e della Ricerca scientifica Stefania Giannini, durante l’assemblea di Confindustria Trento dedicata ai temi dell’innovazione e dello sviluppo nel Polo della Meccatronica di Rovereto. Lo fa con garbo, non pronuncia l’imperativo «svegliatevi» che ha sibilato prima di salire sul palco, ma lo fa. Accenna alle opportunità che gli industriali trentini non colgono, a partire dal nuovo Fondo strategico della Regione per lo sviluppo delle aziende, finanziato da piazza Dante con 107 milioni di euro, che ha perfezionato una sola operazione. Ricorda, Rossi, anche che si fa un gran parlare di banda larga e fibra ottica, ma che, delle 2 mila aziende che potrebbero già essere collegate alla dorsale installata, solo 450 hanno colto l’occasione. Il governatore raccoglie, del resto, il testimone del presidente di Confindunstria Trento, Paolo Mazzalai che, in apertura aveva incitato i suoi colleghi a innovare: «Dobbiamo essere i primi a cambiare, dobbiamo imparare a migliorare».
L’assemblea è stata volutamente organizzata in un luogo altamente simbolico, l’ex cotonificio della Pirelli diventato incubatore del futuro. La casa delle aziende innovative. Qui si creano oggetti che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza, a partire dalle stampanti in 3D. Da qui l’industria trentina vuol ripartire per agganciare la ripresa.
All’assemblea c’era la solita platea di politici, con una schiera di assessori provinciali, dal vicepresidente Alessandro Olivi a Sara Ferrari, a Mauro Gilmozzi, un’altra schiera di deputati e senatori, con Lorenzo Dellai, Michele Nicoletti, Franco Panizza e Vittorio Fravezzi.
C’erano, ovviamente, molti industriali, a partire dagli ex presidenti Ilaria Vescovi, Zobele, Cecconi e Pedri. Confindustria ha voluto dare all’assemblea un titolo che è come un ponte dal passato al futuro: «Ingranaggi, fibra e chip. Le nuove fabbriche». Un titolo che è particolarmente piaciuto al premier Matteo Renzi che ha inviato un messaggio di saluto letto con molta soddisfazione da Mazzalai all’inizio della sua relazione. Un titolo piaciuto anche alla ministra Giannini che ha parlato, ovviamente di ricerca e della necessità di investire nel capitale umano. Il presidente di Confindustria nazionale Giorgio Squinzi, invece, ha dato forfait all’ultimo per un’indisposizione.
Per sottolineare la carica innovativa dell’appuntamento è stato invitato l’astronauta Paolo Nespoli che, forte di ben due missioni sulla stazione spaziale internazionale, ha tenuto il pubblico incollato alle sedie con un mirabolante racconto della sua esperienza. Dallo spazio è arrivato anche un messaggio audio di Samantha Cristoforetti che ha ricordato il suo legame speciale con il Trentino, terra in cui è cresciuta. In collegamento con il Jet propulsion laboratory della Nasa, c’è stato spazio anche per un altro trentino, il roveretano Paolo Bellutta, il pilota del Rover Curiosity, il robottino inviato su Marte per esplorare la superficie del pianeta rosso. Anche lui ha tracciato un quadro entusiasta, ed entusiasmante, delle progressive sorti dell’umanità viste da uno degli avamposti delle scienza applicata.
E’ toccato a Mazzalai e a Rossi tenere tutti sulla terra con i richiami alla responsabilità e al darsi da fare. Il presidente di Confindustria, guardando in faccia il governatore seduto in prima fila, ha chiesto investimenti in ricerca, sviluppo e formazione. Ha ricordato che «il Trentino non è la Silicon valley, ma può far tesoro delle buone pratiche» e per questo ha auspicato novità sostanziali in via Calepina: «La Camera di Commercio ha bisogno di una riforma in tempi rapidi». Ha anche ringraziato la Provincia per il credito d’imposta a chi investe in ricerca e sviluppo, per i 1.200 chilometri di dorsale di fibra ottica e per lo sconto da 160 milioni dell’Irap. Rossi ha risposto sferzando gli industriali. Ha ricordato che la Provincia rinuncia a 250 milioni di euro che potrebbero venire dall’Irap «per favorire nuove imprese che si mettono in gioco». Ha detto di attendersi di più: «Abbiamo creato il Fondo strategico e ci abbiamo messo 107 milioni di euro, ma le imprese non ci credono. Finora c’è stata una sola operazione». Ha promesso che entro il 2019 ogni utente avrà i 30 mega di banda larga in casa e le aziende avranno i 100 mega, ma ha anche detto che gli imprenditori non sembrano capire le opportunità della fibra: «C’è un deficit di fiducia. Credeteci. La banda ultralarga fa aumentare il fatturato in tempi rapidissimi». Poi ha chiuso con la parola chiave: «Ci vuole fiducia».