il caso

Progettone, i sindacati del Trentino pronti allo sciopero

A preoccupare è soprattutto la previsione di ricollocare gli addetti del Progettone sul mercato del lavoro ordinario. Spinelli: "Questa Giunta vuole mantenere gli stanziamenti e le opportunità. I criteri di accesso? Non li cambieremo"



TRENTO. La riforma del Progettone così come costruita dalla Giunta provinciale non piace alle lavoratrici e ai lavoratori che sono pronti a scioperare e scendere in piazza durante i lavori del Consiglio provinciale di giugno. Per sostenere le richieste di cambiamento avanzate dal sindacato.

Una posizione maturata nel corso delle assemblee organizzate in queste settimane da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil del Trentino, che insieme alle tre confederazioni stanno seguendo l'iter del disegno di legge. Per il sindacato - precisa una nota - si sta sottovalutando l'impatto generale e trasversale che il Progettone ha sulle comunità, prima di tutto in termini di inclusione e coesione sociale, ma anche e soprattutto per tutte le attività e tutti i servizi che sono garantiti proprio ricorrendo alle lavoratrici ed ai lavoratori del comparto.

A preoccupare in modo particolare è la previsione di ricollocare gli addetti del Progettone sul mercato del lavoro ordinario. Altro nodo critico è l'individuazione dei profili che avranno accesso al Progettone, che per Cgil, Cisl e Uil devono essere definiti attraverso l'intesa con le parti sociali. La proposta della Giunta - concludono i sindacati - è poco vincolante e lascia spazio ad interpretazioni ambigue. Infine la questione delle risorse. Cgil Cisl Uil pretendono uno stanziamento certo in legge sul Progettone e le politiche di age management.

Getta acqua sul fuoco, in una nota, l'assessore provinciale allo Sviluppo economico, Achille Spinelli: "Mi preme tranquillizzare le persone attualmente coinvolte nel Progettone e anche quelle che potranno essere coinvolte nei prossimi anni del fatto che questa Giunta vuole mantenere gli stanziamenti e le opportunità, non vi è intenzione di cambiare i criteri di accesso. La riforma ha come unico scopo quello di rendere il Progettone sicuro da un punto di vista amministrativo e quindi poter garantire ai trentini che sarà uno strumento dell'Autonomia del nostro territorio anche nei prossimi anni. Siamo consapevoli anche del ruolo che il Progettone ha nella manutenzione del verde del nostro territorio, nella gestione dei luoghi di cultura, nelle case di riposo e in molte altre attività. Se l'offerta turistico-culturale del Trentino è quella che è, possiamo tranquillamente affermare che è anche merito dell'attività dei lavoratori del Progettone".













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