La Trentina, è rottura Menegoni al vertice ma la Sft va all’attacco

Cda caldo dopo le dimissioni di Coser. L’ex presidente critica il sistema di distribuzione dei ricavi: «Ora valuteremo»


di Carlo Bridi


TRENTO. Marco Menegoni, presidente della Cofav di Caldonazzo, è stato eletto a maggioranza (con l’astensione dell’interessato e dei rappresentanti della Sft di Aldeno) nuovo presidente del consorzio La Trentina (di cui era vicepresidente), in sostituzione del dimissionario Mauro Coser. Al posto di Menegoni alla vice presidenza è stato chiamato Alberto Giovannini, presidente del consorzio 5 Comuni di Mezzolombardo, che era stato presidente de La Trentina prima che il suo consorzio fosse incorporato nella cantina Lavis.

Il cda si è tenuto ieri pomeriggio nella sede dell’Apot, una seduta nella quale si dovevano discutere le ragioni delle dimissioni del presidente Coser, peraltro già nell’aria da parecchio tempo in quanto era in netta minoranza in consiglio.

Motivo dello scontro dentro il consorzio è il nuovo sistema di distribuzione dei ricavi che si basa su campionature comuni anziché su quanto effettivamente fatturato dalle singole cooperative. Un metodo che, secondo Coser, penalizza le cooperative virtuose e dunque la sua Sft che conferisce da sola il 40% delle mele che fanno capo alla Op “La Trentina”.

«Il cda del consorzio- si legge in una nota diffusa a tarda sera a conclusione della lunga riunione - ringrazia il presidente uscente Mauro Coser, per il lavoro svolto in questi anni di presidenza, per la dedizione e il decisionismo con cui ha guidato la realtà, assicurando al consorzio un percorso di crescita e sviluppo che ha portato la distribuzione dei prodotti de La Trentina in oltre 40 paesi».

Ciò nonostante Coser e il suo vice Mattè hanno votato scheda bianca sia per il presidente che per il vice presidente che è stato nominato nella persona del presidente della cooperativa 5 Comuni di Lavis, Giovannini.

«Il nuovo presidente - prosegue il comunicato - consapevole della nuova responsabilità, ringrazia il dimissionario Coser con il quale ha vissuto due anni intensi e fortemente operativi».

Coser ha preso la parola togliendosi più di un sassolino dalle scarpe forte della solidarietà piena del suo cda, ed ha riaffermato come «in due anni nel consiglio di amministrazione hanno prevalso i muscoli sullo spirito cooperativo». «La cooperativa Sft a tutela dei suoi soci - ha detto - ha sempre chiesto una gestione equilibrata, che non c’è stata, cominciando dal nuovo sistema di distribuzione dei ricavi che si basa su campionature comuni anziché su quanto effettivamente fatturato dalle singole cooperative, un metodo che penalizza le cooperative virtuose». «Avevo avanzato due richieste precise - ha ribadito l’ex presidente rivolgendosi al consiglio - che d’ora in poi il fatturato di ogni cooperativa fosse diviso fra i soci di quella cooperativa (ciò vorrebbe dire che ottenendo da anni dei prezzi maggiori delle altre la sua Sft spartirebbe i frutti della buona gestione solo fra i suoi soci, ndr), e che venisse sostituito il direttore generale Pilati, alla cui nomina avevo votato contro anche quattro anni fa, per non aver saputo distribuire equamente le entrate fra le varie cooperative». «Non è successo nulla di tutto questo - ha concluso Coser - e adesso valuteremo insieme ai soci della Sft le conseguenze».

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