Iniziata la raccolta degli asparagi bianchi: per il momento sono pochi, e il prezzo si impenna
A Zambana i produttori al lavoro. Il presidente di As.Ta Daniele Faccenda: «Al momento è troppo freddo, poi con l’aumento delle temperature il prodotto aumenterà di quantità e il prezzo dopo Pasqua potrebbe scendere»
ZAMBANA. Aperta, con qualche giorno di anticipo sull’anno scorso la raccolta degli asparagi bianchi di Zambana, famosi in tutta Italia per la loro qualità. Sono prodotti in un areale ben delimitato che comprende i terreni di Zambana, parte dei terreni di Lavis e parte di quelli di Nave San Rocco fra l’Avisio e l’Adige.
I produttori del nuovo comune di Terre d’Adige, che fanno capo ad As.Ta, già da qualche giorno hanno iniziato il raccolto giornaliero che è un po’ rallentato in questi ultimi giorni a causa delle recenti piogge e dell’abbassamento della temperatura.
«Com’è noto l’asparago è molto sensibile alle condizioni metereologiche, più in fretta la temperatura tornerà normale e più in fretta la produzione aumenterà», dice il presidente di As.Ta Daniele Faccenda.
La scarsità di prodotto, gli aumenti di tutte le materie prime, e dei trasporti, hanno fatto lievitare i prezzi rispetto allo scorso anno: sono passati infatti dai 9 euro per un kg di asparagi extra, agli 11-12 euro.
Quest’anno al punto vendita di Lavis che apre ogni giorno alle 9 del mattino e rimane aperto fino all’esaurimento prodotto, si è aggiunto un nuovo punto vendita in Alto Adige a Egna. Una parte va anche a qualche negozio di ortofrutta specializzato della zona ed ai ristoranti e quando il prodotto sarà in quantità maggiore saranno offerti anche tramite le catene dei supermercati.
«La qualità quest’anno è veramente molto buona, i turrioni sono molto teneri», prosegue Faccenda. «Ma attenzione, quelli originali della zona classica sono venduti solo in mazzi da un kg con ben evidenziato il marchio che ne certifica la zona di produzione, quelli che sono venduti sciolti di asparagi di Zambana hanno solo il nome».
«Quest’anno la produzione è partita più lentamente e fatichiamo ad accontentare tutte le richieste. Pensiamo che i prezzi potranno rimanere così fin dopo Pasqua, per poi venir ridimensionati se la produzione giornaliera aumenterà».
Nel complesso la produzione come As.Ta si aggirerà sui 300 quintali ottenuti dai nove soci attuali.
«Tutto il prodotto dei soci deve essere consegnato per una vendita unitaria sia per rafforzare il potere contrattuale che per avere la massima uniformità del prodotto», sottolinea il presidente.
La resa ad ettaro si aggira fra gli 80 e 100 quintali, ma l’asparago è una coltura molto delicata, non può essere ripiantato asparago su asparago. Per questo motivo i nuovi appezzamenti che piano piano si aggiungono vengono solo dall’estirpazione di frutteti.
La produzione complessiva della zona classica che è raccolta da tre diversi gruppi si attesta quest’anno fra i 600 e i 700 quintali, molto dipenderà dalla stagione. Oltre ad As.Ta operano infatti il Consorzio Asparagicoltori di Zambana che gli commercializza con il marchio De.Co, denominazione comunale, e la Trentina che da un paio d’anni raccoglie il prodotto dei propri soci. Infine una parte è venduta direttamente dai produttori. «Fra le diverse associazioni esiste una buona collaborazione», precisa Faccenda, «ma non siamo ancora pronti per unificarci in un solo gruppo».
«Una cosa per noi molto importante», sottolinea il presidente di As.Ta, «è che noi puntiamo al massimo sul fronte qualitativo, qualità che viene certificata anche con il marchio “Trentino Qualità” un marchio garantito da una norma provinciale che viene certificato da un ente terzo solo dopo aver accertato il rispetto di un preciso disciplinare»
La stagione condizioni climatiche permettendo andrà avanti fino al 10-15 maggio, ma noi mettiamo sul mercato anche gli asparagi trasformati in agrodolce e due tipi di creme spalmabili», conclude Daniele Faccenda.