Inflazione: in Trentino Alto Adige i rincari maggiori di tutta Italia. Per le famiglie trentine una stangata di 420 euro
Bolzano non molla la testa della classifica mentre Trento non smonta dal podio. Ma la classifica è di quelle che fanno arrabbiare i cittadini
TRENTO. Bolzano non molla il primato. E Trento non smonta dal podio. Solo che non si tratta di una classifica della città più bella o dove si vive meglio. Anzi, la graduatoria è fra le meno apprezzate dai cittadini, visto che trattasi di stabilire i luoghi più cari in Italia, dove la vita costa di più. L'Istat ha reso noti i dati dell'inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e dei Comuni con più di 150 mila abitanti. L’Unione Nazionale Consumatori ha dunque stilato l'ormai tradizionale classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa, fra i capoluoghi e le città con più di 150 mila abitanti, c’è ancora una volta Bolzano, che con un'inflazione pari a +2,1%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia media, a 668 euro. Al secondo posto Reggio Emilia dove il rialzo dei prezzi dell'1,6% determina un incremento annuo di spesa pari a 427 euro. Al terzo posto c’è Trento, dove il +1,8% comporta una spesa supplementare, per una famiglia tipo, pari a 420 euro.
Che Bolzano e Trento fossero ormai stabilmente fra le città più care d’Italia era cosa ormai risaputa e consolidata, ciò che stavolta sorprende è l’entità del rincaro che equivale a una stangata per i cittadini.
Conseguentemente, in testa alla classifica delle regioni più costose, con un'inflazione a +2%, c’è il Trentino Alto Adige che registra a famiglia, un rialzo medio pari a 542 euro su base annua. Segue la Basilicata, dove l'inflazione al 2% implica un aumento del costo della vita pari a 399 euro, terza l'Emilia Romagna (+1,4%), con un rincaro annuo, per la famiglia tipo, di 369 euro.
Tra le città più virtuose, quelle simbolo del turismo, un segno evidente della crisi. Roma è in testa alla classifica, con un una spesa aggiuntiva di 130 euro per una famiglia tipo, al terzo posto Milano dove, per la mancanza di convegni, fiere, congressi, grandi eventi fieristici e convention aziendali si ha un'inflazione dello 0,5%, pari a Roma, la più bassa registrata, e un incremento di spesa di 145 euro. Firenze e Venezia, città d'arte per eccellenza, sono, rispettivamente, in quarta (+0,6%, pari a +165 euro) e in ottava posizione (+0,7%, equivalenti a +187 euro annui).