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Il Nobel Stiglitz: “Democrazia a rischio, serve una riforma del capitalismo”

“Aumentano il populismo, l'autoritarismo e le disuguaglianze. Bisogna cambiare garantendo protezione sociale e ambientale” (foto Michele Lotti / Pat)



TRENTO. "La democrazia è in pericolo, basta guardare cosa è successo a Capitol Hill. In diversi Paesi, anche democratici, aumenta il populismo e l'autoritarismo". Ha esordito così, in un Teatro sociale gremito, Joseph Stiglitz della Columbia University, Premio Nobel per l'economia nel 2001. L'economista, sollecitato dalle domande di Gigi Donelli, caporedattore centrale Radio 24, ha conseguenza affermato che "è urgente una riforma del capitalismo".

Lisa Fitoussi di Sciences Po, ha ricordato la figura del padre, l'economista Jean-Paul, scomparso lo scorso anno. "Come lui penso che prima di tutto l'Europa debba essere politica, poi economica". "Una serie di elementi mette pressione alla società. Penso alla crisi climatica ma anche a quella economica, con l'aumento delle diseguaglianze - ha affermato Stiglitz, oggi al Festival dell'Economia di Trento - Di conseguenza, questo capitalismo ha dimostrato di non essere capace di funzionare".

Quale la ricetta? Per Stiglitz "si deve andare nella direzione di un capitalismo progressista in cui una forma di decentramento comprenda uno sforzo comune tra imprese, terzo settore e Stato per regolamentare i processi". Ha poi proseguito affermando che "fino ad ora abbiamo vissuto un capitalismo estremo e senza limiti che non ha funzionato e ora è necessario cambiare garantendo protezione sociale e ambientale".

Il tema del cambiamento climatico è stato un altro dei temi trattati dal premio Nobel. "Penso che la ricerca di base e l'innovazione tecnologica - è stata la sua riflessione - possano rappresentare la risposta a questo fenomeno di cui non siamo riusciti a capire la rapidità". Sulla protesta universitaria delle tende ha poi detto: "Sono necessari più investimenti e politiche fiscali adeguate. E' una sfida per molte città. Altrimenti, polarizzazione e segregazione economica proseguiranno".













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