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Giorgia Meloni al Festival dell'economia: "Ho scommesso sul fisco che non vessa. E ho vinto"

Redditometro sospeso "per vedere meglio la norma". Sul superbonus "stretta necessaria per non andare fuori controllo". "Premierato necessario: o la va o la spacca"

SALARIO MINIMO. "In Italia non darebbe le risposte attrese. Da noi un'altissima contrattazione sindacale"

TRANSIZIONE VERDE. «Non è la strategia migliore. L’elettrico? Si fa con le centrali a carbone»

LA PROTESTA. Anarchici contestano la premier: controllati dalla polizia. Biancofiore: «Accoglienza indegna»

ROMA


TRENTO. La premier Giorgia Meloni è giunta a Trento per il Festival dell'Economia accolta da un lungo applauso Al Teatro Sociale la presidente del Consiglio, al Teatro Sociale, intervistata dalla giornalista Sky Maria Latella, interviene sul tema "Io, Giorgia e i dilemmi dell'Europa". A Trento potrebbe andare in scena un duello a distanza con Elly Schlein, attesa alle 17.30 nella stessa sala. Il duello televisivo è saltato nei giorni scorsi.

Una folla di curiosi si è radunata in via Belenzani in attesa dell'arrivo della presidente. Per l'occasione, la Questura ha previsto un dispositivo di sicurezza rafforzato, con la chiusura della piazza retrostante il Teatro Sociale.

Un gruppo di contestatori si è radunato in piazza Dante, a breve distanza, esibendo striscioni contro la guerra e il governo e scandendo "Meloni torna a casa". Molti i giovani, con scolaresche di istituti della città presenti. In platea anche i ministri Carlo Nordio, Elisabetta Casellati, oltre ai rappresentanti istituzionali trentini, come il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il presidente del Consiglio provinciale, Claudio Soini, ed il procuratore capo Sandro Raimondi.

Redditometro. "Ho sospeso" la norma sul redditometro "perché la voglio vedere meglio" ha detto la premier Giorgia Meloni, sottolineando che "bisogna ragionare nel merito sulla norma migliore che sia efficace sulla grande evasione, sui fatti intollerabili, e per garantire il cittadino".

Superbonus.  "Io non ho bisogno di fare cassa sul superbonus ma di limitare l'emorragia perché i nostri conti non la reggono e non produce quanto promesso, a livello di Pil", ha aggiunto, spiegando che "quello che stiamo facendo sul superbonus per molti è impopolare ma quando si viaggia a costi di 220 miliardi di euro, come il Pnrr, per ristrutturare il 4% degli immobili, una stretta la devi mettere altrimenti rischi di andare fuori controllo".

Premierato. "Ne vale la pena" di fare il premierato, "è una riforma necessaria in Italia" e "o la va o la spacca: ma nessuno mi chieda di scaldare la sedia o stare qui a sopravvivere, non sarei la persona giusta per ricoprire questo incarico", ha affermato la premier. Replicando alla sua intervistatrice, Maria Latella, ha spiegato che nella sua risposta "c'è un lato personale: non sono il tipo di persona che riesce a ripagare con la vanità le sue rinunce per ricoprire questo incarico. Attualmente - ha continuato - la mia vita si svolge così: mi alzo la mattina, cerco di risolvere problemi e quando riesco vado a dormire. Con mia figlia mediamente passo un'ora al giorno fra mattina e sera. Qualcuno pensa che mio unico obiettivo sia rimanere a fare questo? Per me vale la pena di fare questa vita se quando hai finito puoi guardarti alle spalle, puoi guardare l'Italia e dire che ne valeva la pena".

Le Pen. Con Marine Le Pen "ci sono dei punti in comune, è evidente, sul contrasto all'immigrazione illegale, sull'approccio alla tansizione verde, sulla difesa della identità europea, ci sono dei punti di contatto".

Evasione fiscale. Il governo punta ad "un fisco che non ti vessa, che ti chiede di pagare il giusto e di farlo in tempi ragionevoli, comprensivo, che sappia vedere ogni singolo caso. Fermo restando che se io ti do una mano e tu mi vuoi fregare per forza io devo essere determinata. I numeri dicono che il 2023 anno è stato l'anno record nel recupero di evasione fiscale in Italia" e "buona parte è arrivato come versamento spontaneo, perché se lo Stato è percepito come giusto, poi è ingiusto aggirarlo, ho scommesso su questo" e per ora "la scommessa è stata vinta".

"Voglio vedere meglio quello che dobbiamo fare sull'accertamento sintetico: una cosa è colpire i casi intollerabili, gente che gira col Ferrari e si dichiara nullatenente, un'altra cosa è inserire nell'ordinamento un'altra norma che vessa cittadino", ha detto poi Meloni. "Poi c'è chi nella maggiorando può dire 'togliamo proprio l'accertamento sintetico'. Io posso temere che togliendolo non ci si possa occupare dei casi più eclatanti". 

Poste. "Non c'è alcuna possibilità al mondo che Poste italiane possa essere privatizzata, finché guido il governo. Si può ragionare, essendo la partecipazione dello Stato del 65% e dando per scontato che lo Stato deve mantenere non il controllo ma la proprietà, e serve il 50%, che per le quote in eccedenza ci sia una possibilità di mettere sul mercato", ha sottolineato Meloni. Ma "non è stata presa ancora alcuna decisione sulla possibilità di vendere quote delle Poste, dobbiamo essere fieri di Poste, un'azienda che coniuga servizio pubblico, innovazione e competitività. Non abbiamo preso decisioni". 













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