Francesco Spagnolli neopresidente di Fem: «La scuola viene prima di tutto»
Prime parole dopo la nomina: «La formazione degli uomini oggi come ieri è la funzione primaria. Fondamentale che fra i vari comparti ci sia la massima armonia»
TRENTO. La Giunta Provinciale nella seduta di oggi, visto il parere favorevole della commissione legislativa del 25 marzo, ha nominato il prof. Francesco Spagnolli, 76 anni, già preside dell’Istituto e direttore di Fem, presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Mach. La nomina su proposta del presidente Maurizio Fugatti come prevede la legge, è stata fatta dalla Giunta Provinciale. La presidenza avrà la durata di cinque anni a far tempo dal prossimo primo aprile data d’insediamento del nuovo presidente. FEM, ha commentato il presidente Fugatti, svolge un ruolo centrale per la formazione, la ricerca e l’innovazione in ambito agricolo. Questa nomina rafforza l’impegno della Provincia nell’investire nella qualità della formazione agraria e nello sviluppo di nuove soluzioni per un’agricoltura sempre più sostenibile e competitiva a livello sia locale che internazionale. Spagnolli, ha sottolineato Fugatti, è stato per quasi vent’anni direttore dell’Istituto Agrario, ed ha contribuito a formare molti degli enologi trentini, ma è anche stato docente ed autore di decine di pubblicazioni ed è uno storico di enologia. Ha quindi ringraziato il presidente uscente Mirco Maria Cattani per l’impegno profuso in questi cinque anni.
Ma come ha reagito il neopresidente Spagnolli alla notizia della nomina? «Con la solita ironia, ma anche con molta acutezza», esordisce affermando che si prenderà due mesi per capire com’è cambiata la situazione e come potrà intervenire alla Fondazione Mach dopo che l'ha lasciata quando è uscito dal Cda, (ultimo incarico alla FEM). «Di certo sarà previlegiata l’attenzione alla scuola, non dimenticando che San Michele nel 1874, quando è stato fondato, era una scuola agraria, poi sono venute tutte le altre attività della ricerca, della sperimentazione e della consulenza alle aziende agricole. Sono profondamente convinto - prosegue Spagnolli - che la formazione degli uomini, sia oggi come ieri la funzione primaria dalla Fondazione Mach. Poi vengono tutte le altre attività. Non dimentichiamo che San Michele è un unicum non solo a livello nazionale ma anche internazionale: con le tre attività della formazione che vanno dal corso per giovani imprenditori delle 600 ore, al dottorato in enologia, la Ricerca e la sperimentazione per chiudere il cerchio con la consulenza tecnica arrivata con la chiusura dell’Ente per lo Sviluppo dell’Agricoltura. Ora è fondamentale che fra i vari comparti ci sia la massima armonia, probabilmente c’è da oliare qualche ingranaggio ma l’aver concentrato le tre attività in un unico Ente da parte del legislatore, è stato sicuramente un passaggio molto importante».