Bankitalia: bene turismo e industria
Primo semestre 2017: la crescita in Trentino c’è ed è trainata dall’export. In Alto Adige va tutto alla grande: anche l’edilizia
TRENTO. In Trentino, crescono turismo e industria, ancora male le costruzioni. In Alto Adige, freccia verso l’alto per tutti i settori, compresa l’edilizia.
L’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia fotografa la situazione economica puntando sulle differenze tra le due province.
Bene industria e servizi, male l’edilizia
In Trentino, industria e servizi registrano nel primo semestre 2017 una crescita del +3,7% su base provinciale, sostenuta dalla ripresa dei consumi interni e dall’aumento delle esportazioni (+9,8%, contro l’8% della media italiana). Significativo è l’incremento dell’export di macchinari e prodotti alimentari verso paesi Ue. La crescita delle imprese altoatesine resta sui livelli del precedente biennio: va però aggiunto come, dal 2007, in provincia di Bolzano si è registrata una crescita del 7,9%, ben 15 punti sopra il risultato nazionale.
Antonio Accetturo, analista economico di Bankitalia, legge così i dati: «In Italia siamo al tredicesimo trimestre di crescita consecutivo. Questa tendenza, che si riflette anche sul Trentino, nasce dall’aumento della domanda delle famiglie, che tornano ad aver fiducia e a spendere un po’ di più, visto anche il miglioramento della situazione occupazionale, soprattutto nel Nord-est».
Il settore delle costruzioni si conferma l’area di maggiore sofferenza nell’economia trentina. Si è registrato un leggero calo nel fatturato delle imprese coinvolte, con una diminuzione delle ore lavorate. Di segno opposto i risultati sudtirolesi: crescono le ore lavorate (+10%) e il fatturato.
Turismo e commercio, continua la crescita
Le due province vedono una segno più nelle presenze turistiche, con Trento che supera Bolzano per incremento percentuale (+3,6% contro +2,8%), benché molto indietro per presenze assolute. Trento mostra tuttavia un calo nelle presenze di italiani, bilanciato da un aumento dei turisti stranieri; Bolzano al contrario risente di un rallentamento in entrambe le categorie. Tra le imprese del commercio del Trentino, vi è stata un +1,8% nelle vendite a dettaglio e del +6,6% nell’ingrosso; anche in provincia di Bolzano si conferma il trend positivo del precedente biennio.
Il “tesoretto” delle imprese trentine
Nelle imprese trentine è presente un considerevole capitale accantonato nel corso degli anni, ma che non è stato ancora investito: aumenta dunque la redditività e la liquidità delle aziende, ben maggiore di quello registrato in Alto Adige, per la maggior propensione delle imprese altoatesine a reinvestire. Pier Luigi Ruggiero, direttore di Bankitalia Trento: «Questi segnali indicano come la ripresa si stia lentamente consolidando in tutti i settori. Il “tesoretto” rappresenta la capitalizzazione della sfiducia accumulata negli anni».
Banche cooperative: calano i prestiti alle pmi
Lievemente positivo in Trentino il tasso di variazione dei prestiti erogati dalle banche alle imprese (+1,3%): tuttavia, diminuiscono quelli destinati alle aziende piccole e medie (-3,7%). Luigi Barisotto, direttore di Bankitalia Bolzano: «Nella provincia di Trento le grandi banche concedono prestiti alle aziende di maggiori dimensioni, mentre le banche di credito cooperativo riducono ancora i prestiti erogati (-1,4%). Manca chi sostenga la piccola e media impresa, sull’esempio delle Raiffeisen altoatesine: esse investono nel microtessuto economico e da esso sono ripagate a loro volta».
È migliorata la capacità di restituzione dei prestiti alle banche da parte delle imprese trentine, con un flusso di crediti deteriorati calato al 2%. Resta tuttavia elevata l’incidenza dei crediti deteriorati, che si colloca al 19% del totale (contro il 16,4% nazionale). Ruggiero: «La piccola cassa rurale potrebbe incontrare delle difficoltà nell’accompagnare un’impresa con grande liquidità; è dunque una buona cosa la concentrazione delle casse rurali in un unico soggetto, consentirà un sistema più evoluto».