Banda larga, la Provincia cambia rotta

Chiuso il progetto Ngn: si punta a connettere il 100% del territorio dai 30 ai 50 megabit al secondo



TRENTO. Le perplessità dell’Europa sul progetto Ngn, la società pubblico-privata messa in piedi dalla Provincia per la banda larga ultimo miglio compreso, hanno fatto cambiare idea alla giunta. Che per non perdere altro tempo ha deciso di uscire dalla società, come peraltro prevedevano anche i patti parasociali a suo tempo sottoscritti con Telecom, per cambiare obiettivo. Non più dunque la connessione del 60% delle 230 mila abitazioni trentine alla velocità di 100 megabit al secondo, bensì la copertura dell’intero territorio provinciale con un “range” che andrà dai 30 ai 50 megabit al secondo. Entrambi erano peraltro, in alternativa, gli obiettivi fissati dall’Europa. Il tutto avverrà tra l’altro entro il 2018, dunque con due anni di anticipo rispetto alla tempistica comunitaria. Già oggi la Provincia di Trento è l’unico ente territoriale italiano ad aver garantito la connettività totale a 20 megabit al secondo entro il 2013. In sostanza la fibra ottica arriverà fino ai 1.030 “armadi” stradali sparsi sul territorio provinciale, senza spendere nulla in più di quanto a suo tempo stanziato (50 milioni). Per l’ulteriore velocizzazione si è insomma deciso di lasciare mano libera ai privati, fermo restando che se nessuno si farà avanti (in base a considerazioni di mercato) allora a quel punto la Provincia potrà farsi avanti in prima persona, senza più perplessità da parte dell’Unione europea.













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