IL CASO

Appello dei sindacati trentini alla Provincia: “L’assegno unico provinciale non sia considerato reddito ai fini Isee”

Cgil, Cisl, Uil e Acli del Trentino: “Evitiamo che le famiglie beneficiarie ricevano il nuovo sostegno statale in misura ridotta”



TRENTO. "Abbiamo inviato una nuova lettera all'assessora Stefania Segnana per chiedere di intervenire affinché il Trentino sia tutelato. Nella legge di conversione del decreto nazionale va previsto che i benefici provinciali alle famiglie non pesino come reddito ai fini della certificazione Isee". Così il sindacati Cgil, Cisl, Uil e Acli del Trentino.

"Se non venisse approvata una modifica alla normativa, tra le 3 e le 5 mila famiglie di lavoratori autonomi e disoccupati che in Trentino beneficiano già oggi dell'assegno unico provinciale, riceveranno sì il nuovo sostegno statale alle famiglie con figli ma in misura sicuramente ridotta, a parità di condizione economica, rispetto alle altre famiglie italiane", sottolineano i sindacati.

"Per questo Cgil, Cisl, Uil e Acli hanno sempre sostenuto il principio per cui i benefici provinciali debbano essere considerati come integrativi delle misure statale e dunque non influiscano in termini di reddito sul calcolo dell'Isee, così da non far aumentare l'indicatore della condizione economica e quindi senza ridurre il corrispettivo percepito dalle famiglie trentine. Solo in questo modo tra l'altro si eviterebbe che a risparmiare sia lo Stato a spese del bilancio provinciale".













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