Apicoltori, l’incognita del cambiamento climatico
La produzione del 2022 dei circa 500 soci ha superato i 360mila chili determinando un surplus di prodotto, ma il futuro resta incerto
TRENTO. Assemblea dell’associazione apicoltori del Trentino presso l’agriturismo Maso Tratta sulle colline di Pressano. Un’associazione in buona salute presieduta da molti anni da Marco Facchinelli. Contrariamente a quanto si può immaginare il settore è in costante crescita, anche se le produzioni di miele sono legate alle condizioni meteo sempre più instabili e ai cambiamenti climatici. Così si alternano annate positive e negative.
Se nel 2019 e nel 2021 la produzione di miele è stata molto scarsa, poi arrivano annate come il 2022 che è stata particolarmente generosa, con un surplus di prodotto come ha ricordato nella sua relazione Facchinelli, aggiungendo che grazie all’azione di lobby svolta dall’associazione supportata da Confagricoltura, nelle annate con scarsissima produzione è intervenuta la Provincia. Così nel 2019 sono stati assegnati 275 mila euro di contributi ai soci per la mancata produzione, intervento ripetuto nel 2021 con un aiuto maggiore che ha superato i 300 mila euro.
La produzione del 2022 dei circa 500 soci, particolarmente gli hobbisti, considerati gli 11-12 kg di miele per arnia, e la presenza di 30 mila arnie ha superato i 360 mila kg determinando un surplus di prodotto che sarà commercializzato quest’anno se come sembra dai primi segnali, non sarà un anno di grande produzione. Ma l’associazione guarda avanti. E come segnale di fiducia ai soci presenti all’assemblea è stata donata una pianta di tiglio, oltre 200 le piante distribuite come segno di una pianta molto importante per la produzione di miele.
«Certo - sospira Facchinelli - ci sarebbe quello di acacia, ma è una pianta molto sensibile: basta un inverno secco o una primavera fresca come ha fatto ad aprile per ottenere una produzione molto ridimensionata di miele di questa specialità.La sensibilità al settore da parte dell’assessora all’Agricoltura Giulia Zanotelli, e del suo assessorato, ringraziati più volte dal presidente, è stata molto importante- Oltre che per gli interventi sopra ricordati, infatti, nella legge 4 è prevista la possibilità di finanziamenti a fondo perduto fino al massimo di 50 mila euro per azienda per un totale di 350mila euro che possono essere dati come contributo fino al 40% della spesa ammessa per potenziare il settore con l’acquisto di attrezzature, compresi piccoli camioncini, e arnie nuove per 850 mila euro.
Altro aspetto importante: la collaborazione coi frutticoltori fonte di tante polemiche in passato, «Ora - afferma il presidente - la collaborazione con APOT è buona, il confronto è sostante e ci ha permesso di modificare anche il calendario degli interventi sui frutteti». Molte le iniziative per valorizzare i prodotti dell’alveare, ottimo l’impatto anche con il concorso dei mieli trentini con 130 partecipanti. Facchinelli ha concluso con un appello agli apicoltori: «Anche noi dobbiamo essere responsabili e prudenti, contribuendo a far crescere una cultura sempre più attenta all’ambiente, L’ape ha bisogno di una tutela particolare perché è un insetto vulnerabile».