Allarme dei sindacati trentini: «Economia in crisi, molti posti di lavoro a rischio. Ma Fugatti ci ignora»
Cgil Cisl e Uil: «Mentre il presidente Kompatscher convoca sindacati e imprese per affrontare le emergenze, la Giunta trentina ignora le richieste del mondo del lavoro»
TRENTO. “Nei prossimi mesi l’economia trentina e italiana potrebbero andare incontro allo scenario peggiore, quello della stagflazione determinato dalla recessione economica e dall’alta inflazione. Le conseguenze per lavoratori e imprese sarebbero pesantissime”.
A lanciare l’allarme sono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil che denunciano: “L’emergenza energetica tra prezzi fuori scala e rischio razionamento in inverno e il rallentamento della nostra economia sono un dato di fatto. Non lo diciamo noi ma l’ultimo aggiornamento del Def nel quale il Governo nazionale prevede un netto deterioramento delle performance economiche negli ultimi trimestri dell’anno in Italia e una crescita risicatissima, poco sopra lo “0” per il 2023. In questo quadro recessivo con un’inflazione a due cifre, il rischio di trovarci anche in Trentino nella morsa di una tenaglia tra carovita alle stelle e retribuzioni falcidiate da disoccupazione e cassa integrazione è più che concreto. Nei prossimi mesi anche in Trentino sono a rischio la crescita economica e molti posti di lavoro. Così si mette in pericolo la tenuta sociale della nostra provincia. Bisogna agire subito e in maniera coesa”.
"In questo quadro critico la giunta Fugatti, però, si ostina a non aprire un confronto con le parti sociali”, protestano i sindacati.
“E’ come se l’emergenza non fosse tale o comunque possa essere gestita in totale solitudine dall’esecutivo”, dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che non possono fare a meno di notare la differenza di metodo adottato anche questa volta a nord di Salorno.
“Mentre le nostre richieste di incontro cadono nel vuoto oggi il presidente altoatesino Kompatscher incontra oggi sindacati e imprenditori per discutere insieme come fronteggiare le emergenze in atto. “Siamo preoccupati dal silenzio della politica provinciale – proseguono i tre sindacalisti -, ma anche dalle fibrillazioni interne alla coalizione di governo. Ora serve davvero senso di responsabilità da parte delle forze politiche e tutto serve tranne continue divisioni interne al governo provinciale. Auspichiamo quindi che cessi questa fase di scontri tra fazioni e si arrivi ad un clima di collaborazione anche con le minoranze visto le sfide che abbiamo davanti”.
Per Cgil Cisl Uil è ormai tempo di mettere in campo tutti gli spazi di azione che l’Autonomia consente per fronteggiare il nodo energetico e la tutela dei redditi di famiglie, lavoratori e pensionati. “Se la giunta continuerà a rimanere sorda ai nostri appelli, ignorando le richieste di coinvolgimento degli attori economici e sociali e in assenza di una presa d’atto concreta dell’emergenza siamo pronti a percorrere ogni strada, anche la mobilitazione, per tutelare famiglie e pensionati”, concludono i tre segretari generali.