Agricoltura, in Trentino è boom del biologico: gli operatori sono passati dai 400 del 2009 ai 1.400 di oggi
Fra settore frutticolo e vinicolo si superano i 2 mila ettari coltivati
TRENTO. Trend favorevole per il bio in Trentino. A dirlo Alberto Giacomoni, dirigente del Servizio sviluppo rurale della Provincia di Trento, che nella conferenza di informazione sui fitofarmaci organizzata dal Consiglio provinciale ha fatto il punto sullo sviluppo dell'agricoltura biologica in Trentino.
In Trentino il biologico, dal 2009 al 2018, ha visto un raddoppio. Il settore viticolo presentava nel 2009 153 ettari bio e ora si è arrivati a 1.228 ettari. Nel settore frutticolo il Trentino è passato da 240 ettari nel 2009 ai più di 1.000 ettari attuali. Anche gli operatori biologici sono passati da 400 nel 2009 e agli attuali 1.400, di cui 1.200 sono agricoltori in prima e seconda fascia e anche i trasformatori sono aumentati.
Giacomoni ha anche segnalato le criticità che ostacolano la diffusione dell'agricoltura biologica. Tra queste, la polverizzazione delle aziende sul territorio, mentre - ha detto - servirebbe un corpo unico che eviti le contaminazioni dei prodotti bio dovute alla contiguità con i terreni di aziende che producono con metodi tradizionali.
Renato Martinelli, del Servizio agricoltura della Pat, ha invece illustrato quel che è stato fatto per un uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in Trentino.
Martinelli ha citato gli ottimi risultati raggiunti nel settore del controllo funzionale delle attrezzature e dei trattori per la distribuzione del giusto quantitativo di miscela di prodotti fitosanitari per ettaro. Nel caso di campi, frutteti o vigneti collocati nelle vicinanze di siti sensibili come parchi, scuole, ospedali, ecc, il Pan, a livello nazionale, prescrive una fascia di rispetto di 30 metri, riducibile a 10 nel caso in cui vengono adottate misure di mitigazione: a livello provinciale - ha ricordato - nel 2017 si sono introdotti vincoli aggiuntivi che sottopongono a tutela anche gli edifici privati e le relative pertinenze, con fasce di rispetto maggiori, limiti orari e di utilizzo di atomizzatori a cannone.
Il Trentino - è stato detto - si distingue da altre regioni italiane anche per un accordo di programma del 2018 sulla gestione dei rifiuti delle aziende agricole, zootecniche, cooperative agricole e consorzi agrari. Infine per la difesa da malattia delle piante c'è l'obbligo di utilizzare prodotti meno pericolosi per la salute umana e l'ambiente.