Addio a Gianfranco Finco, il papà della Casearia Monti Trentini
Morto all’età di 84 anni. Il figlio Fiorenzo: «Ci ha insegnato i valori dell’onestà, della correttezza e della trasparenza»
TRENTO. Il grande imprenditore lattiero caseario Gianfranco Finco ci ha lasciati all’età di 84 anni, a meno di un mese dalla morte della sua amatissima moglie Bianca. Con Finco, patron della Casearia Monti Trentini, se ne va un grande imprenditore veneto-trentino che prendendo in mano l’azienda di famiglia sorta a Gallio e poi trasferita ad Enego, e quindi a Grigno, ha creato una potenza nel settore lattiero caseario.
L’azienda è stata costituita nel 1925 e dai primi anni Ottanta si è trasferita per quella che è diventata la parte principale a Grigno. Oggi, l’azienda dà lavoro a 110 persone ed è diventata un’azienda di respiro internazionale in quanto la maggior parte dei prodotti prende la strada dell’estero.
L’azienda è rimasta saldamente in mano alla famiglia, con ben 5 figli che lavorano all’interno della stessa. Il figlio Fiorenzo ricorda papà come «una persona che ha speso tutta la sua vita per il lavoro e per la famiglia. L’eredità più importante che ci ha lasciato papà sono i grandi valori dell’onestà, della correttezza, della trasparenza, del rispetto della dignità di ciascuno, dai collaboratori agli allevatori la maggior parte dei quali erano diventati amici. Ma lui ha sempre operato perché fra di noi regnasse una grande armonia, valore questo ci diceva che permette di superare le molte difficoltà che in un’azienda fatalmente arrivano». E prosegue: «La morte improvvisa della moglie lo ha prostrato in maniera pesante e non si è più ripreso. Ci ha lasciato un patrimonio di valori che come figli e nipoti siamo moralmente impegnati a portare avanti».
Oggi la Casearia Monti Trentini, di Grigno è una delle più belle realtà anche dal punto di vista industriale della Valsugana Orientale. Sono 150 gli allevatori che conferiscono il loro latte all’azienda dei fratelli Finco, il 75% del latte lavorato proviene dal Trentino ed il resto dal Veneto considerato che è rimasto anche uno stabilimento ad Enego e con questo latte tutto di montagna, ci tengono a precisare, vengono prodotti una cinquantina di tipi diversi di formaggi. Certo, i più famosi sono l’Asiago e il Trentingrana ma anche molti altri sia formaggi duri che molli. Ma la capacità innovativa dell’azienda si coglie da un dato particolarmente importante in questo momento nel quale i costi energetici sono andati alle stelle. Gli impianti di cogenerazione producono quasi 9 milioni e 600 mila KWh.
Innovazione costante di prodotto e di processo ha contraddistinto e contraddistingue ancora oggi questa azienda. Ma grande attenzione è stata riservata anche ad un giusto equilibrio prezzo-qualità oltre alla tracciabilità certificata che è diventato il fiore all’occhiello dell’azienda.
I funerali avranno luogo domani (26 gennaio) alle ore 15 presso il Duomo di Enego. C.B.