Il rinnovo patente diventa un incubo: «Non ci vede, avrà l’obbligo degli occhiali». Ma in realtà ci vede benissimo
La segnalazione: «Il mio ottico mi ha detto che non posso avere le lenti perché non mi servono. Ma all’Aci non accettano la sua certificazione». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
TRENTO. L’esame della vista per rinnovare la patente? Per molti un gioco da ragazzi, soprattutto se si possiede una vista perfetta, o quasi. Ma quel “quasi”, a volte, può far trasformare l’esame in un vero e proprio incubo.
Soprattutto se ti viene dato l’obbligo di occhiali che invece non hai, perché non ce n’è la necessità.
Un vicenda ai limiti dell’assurdo, avvenuta nei giorni scorsi a Trento.
Ne sa qualcosa Norma, che ha inviato una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it per raccontare quello che le è successo all’Aci.
Ma ecco cosa scrive Norma: «“Non me ne ha indovinata una, me le ha sbagliate tutte”. Cosa? Le lettere della tavola optometrica che l’oculista ti fa leggere per stabilire quanto ci vedi. Tutto questo in sede di rinnovo patente.
Rimango sbalordita. Non sapevo di avere problemi di questo tipo. Obbligo di occhiali quindi.
Ma, consultando un po’ di tempo più tardi il mio oculista di fiducia, non proprio l’ultimo arrivato in città, dopo un’accurata visita, scopro che tutto ciò non è vero.
Posso guidare senza gli occhiali e durante la visita mi rendo conto del perché all’oculista dell’Aci io sia risultata “quasi cercata” per dirla con la Marchesini.
Il medico Aci infatti invece che partire dalla lettura delle lettere più grandi e scendere verso il basso fino a trovare quanto uno ci vede, fa leggere direttamente l’ultima riga in basso dove ci sono le lettere più piccole che nemmeno chi ha 10/10 riesce a leggere.
Porto quindi la certificazione del mio oculista all’Aci ma qui mi si dice che devo rifare a pagamento e con lo stesso medico l’esame della vista. Cosa che io mi rifiuto di fare.
Quando a Trento ti danno l’obbligo di occhiali, subito ti viene detto “Ah! Hai beccato il…”. In realtà il medico che ho trovato io non è quello che in più persone mi avevano indicato, ma si è comportato come se lo fosse. Forse è il caso di rimescolare un po’ le cose, o le persone.
Senz’altro ho capito che è meglio recarsi all’Aci muniti del referto della visita oculistica fatta dal proprio medico di fiducia.
Di fatto sono impossibilitata a guidare l’automobile perché ho l’obbligo di lenti che non possiedo, dato che l’oculista non sa in base a quale parametro prescrivermele.
Non so se si usa ancora ma si diceva, una volta, che “chi sa fa e chi non sa insegna”. Si potrebbe invece dire che chi sa fa e chi non sa prescrive occhiali obbligatori alla guida», conclude sconsolata Norma.
Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook.