Dillo al Trentino

«Il mio medico di base è andato in pensione a dicembre: da allora, solo una girandola di sostituti»

La segnalazione: «Una situazione difficile a Trento, è anche capitato che analisi prescritte da un dottore siano state lette da un altro, perché il primo se n’era andato». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it

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TRENTO. La carenza di medici si ripercuote anche su una categoria che tocca tutti noi da vicino: i medici di base.

In questi due anni di pandemia, soprattutto nei momenti di picco di malati, riuscire a mettersi in contatto con il proprio medico di base non era affatto semplice, oberati di lavoro e di consulti telefonici (e visite, sia in ambulatorio che a domicilio) com’erano.

Ora però il problema è diverso: quando un medico di base va in pensione, a volte inizia una girandola di sostituzioni senza che la situazione torni alla normalità, con pesanti disagi da parte dei pazienti, soprattutto quelli più anziani.

A scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it è Susanna, che racconta la sua situazione di difficoltà che si protrae da dicembre, quando il suo medico di base di Trento è andato in pensione.

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Susanna ha voluto condividere con i lettori di “Dillo al Trentino” la sua situazione con la speranza che chi di dovere possa intervenire e cercare di sistemare le cose prima che il disagio si trasformi in un vero e proprio allarme.

Ma vediamo cosa scrive Susanna: «Buongiorno, mi vedo costretta a scrivervi di nuovo per trattare un problema che sta emergendo in tutta la sua virulenza da qualche mese (o anche più): la carenza di medici di base in Trentino e a Trento.

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A dicembre il nostro medico di base è andato in pensione ed è stato sostituito da altro medico nello stesso ambulatorio in città.

Peccato che già a metà gennaio il nuovo medico si è messo in malattia ed è iniziato un girotondo di sostituti, che sono rimasti mediamente per un mese.

Adesso il medico titolare ha dato le dimissioni e i pazienti sono costretti a cercarsi un altro medico, mentre la disponibilità sulla città di Trento è scarsa e nessun medico che eserciti nel vecchio ambulatorio risulta richiedibile.

Gli ambulatori più vicini sono comunque distanti e per le persone anziane e con problemi (la maggior parte dei pazienti del medico dimessosi) ciò rappresenta una ulteriore difficoltà.

Non si potrebbe provvedere celermente alla sostituzione dei medici pensionati con nuovo personale, possibilmente disposto a fermarsi sul posto di lavoro almeno per un certo tempo?

Credo non sia accettabile che ogni tre o quattro mesi debba iniziare di nuovo la “caccia al medico di base”, con la prospettiva di dover raccontare di nuovo la propria storia medica …diciamo alla quinta persona?

È pure successo che analisi prescritte da un dottore siano state lette al paziente da un altro, perché nel frattempo il primo se ne era andato...», conclude Susanna.

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